RESIDENZE
ECCLESIASTICHE E MONASTICHE
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Nel linguaggio
comune usiamo spesso termini diversi per indicare le dimore delle comunità
religiose cattoliche. Cercheremo di analizzare le diverse "residenze",
in quanto i diversi sostantivi usati nel linguaggio, generalmente utilizzati
come sinonimi, in realtà corrispondono non solo ai luoghi dove vivono
le diverse comunità ecclesiastiche, ma corrispondono non solo a dimore
dei diversi ordini religiosi anche a tipologie architettoniche e storiche
estremamente diversificate.
ABBAZIA
– L'abbazia, evoluzione storica del concetto primigenio del monastero
in epoca feudale si concretizzò come elemento territoriale indipendente,
spesso in contrasto coi i feudatari sovrapponendo alla santità del luogo
la figura dell'abate che diveniva artefice e proprietario dei beni,
culturali, teologici ed economici dell'abbazia. La riforma di Cluny
modificò in parte questa tendenza ma di fatto aggiunse potere ed indipendenza
delle abbazie nei confronti del potere laico.
Senza addentraci nel
diritto canonico è di rilievo che ancor oggi l'indipendenza delle abbazie
è il fatto più rilevante, tanto è che gli abati, gerarchicamente inferiori
ai vescovi dipendono direttamente dal Papa. Un discorso a parte merita
l'architettura di queste strutture che, iniziando storicamente come
costruzioni senza altra pretesa che di riparo e ostello, svilupparono
architetture complesse, spesso di pianta basilicale, con chiostri circondati
dalle abitazioni dei monaci, biblioteche, dormitori, refettori.
BADIA
– E’ la comunità monastica, o il complesso degli edifici claustrali,
ma può anche indicare una chiesa che anticamente apparteneva ad una
comunità monastica.
BASILICA
– Oggi indica una chiesa di particolare importanza dotata di speciali
privilegi o prerogative, ma un tempo era un edificio pubblico degli
antichi romani, a pianta rettangolare diviso da colonne o pilastri in
tre o cinque navate; si apriva sul foro della città ed era centro di
riunioni e di affari e luogo dove si amministrava la giustizia.
CENOBIO
– è il luogo dove si riuniscono i monaci fedeli alla stessa regola
CERTOSA
– è la casa madre dei monaci certosini. La casa madre fu costruita a
San Brunone alla Chartresse a Grenoble. Sono degli edifici accorpati
che corrispondono ad un tipo architettonico ben definito, formato da
un fabbricato centrale formato dalla chiesa con adiacenti due chiostri
che possono essere aperti o chiusi a secondo la temperatura del luogo
dove sorgono. Intorno le case dei religiosi composte da due camere con
relativi servizi e un giardino che il monaco deve coltivare per il sostentamento
della comunità.
Le certose
più famose in Italia sono la certosa di Pavia e quella di Parma (famosa
quest’ultima nel mondo grazie anche al romanzo di Stendhal).
CHIESA
– Edificio consacrato al culto cristiano, simbolo di ossequio sia del
culto che ai precetti religiosi. La chiesa, nelle religioni cristiane,
è la comunità dei credenti, in particolare dei battezzati che condividono
la fede in Dio secondo il messaggio di Gesù. Il termine deriva dal latino
ecclesia e dal greco εκκλησια (ekklesìa), cioè comunità come effetto
di una convocazione.
CONVENTO
– Casa di religiosi o religiose con voti solenni, fondata con l’autorizzazione
della Santa Sede, ed il consenso del vescovo della diocesi. Il convento
è una struttura successiva all'abbazia, generalmente di dimensioni più
modeste, meno complessa sul piano architettonico, ed ha funzioni quasi
esclusivamente residenziali. Esso infatti non costituisce l'intero mondo
dei propri residenti: gi ospiti (frati e suore) sono membri di ordini
regolari (cioè dotati di una propria regola), ma non conducono la vita
prevalentemente contemplativa dei monaci, e anzi sono spesso integrati
nel clero. Ma soprattutto sono dediti alla vita attiva nel mondo, dove
assumono ruoli e funzioni principalmente nei servizi (assistenza sociale
e sanitaria, scuola).
Il convento
cioè, nato alla fine del Medioevo, quando erano ormai cadute le ragioni
di autodifesa e di riorganizzazione dell'ordine sociale sorte nelle
epoche barbariche, non ha più quella caratteristica di grande azienda
agricola e di centro di una comunità rurale, che le abbazie avevano
mutuato dalla villa romana, e non è neppure, in genere, il grande centro
intellettuale e culturale che esse erano state. Esso tuttavia consente
di ripristinare una qualche autonomia spirituale della comunità religiosa
(composta di clero e di laici) dal mondo, a differenza della struttura
fortemente incardinata nel potere temporale che le abbazie erano diventate
nel tempo.
EREMO
– Luogo appartato e solitario dove si ritrovavano coloro che intendevano
dedicarsi ad una vita di preghiera, penitenza e contemplazione. Eremo
è, ad esempio, il recinto con celle separate, riservato agli Eremiti
Camaldolesi fondati dal Beato Paolo Giustiniani.
MONASTERO
– Ovvero casa dei monaci, dove si svolge la vita in comune. In antichità
era la casa del monaco, il termine poi indicò tutto l’insieme delle
abitazioni che gli erano vicine.
PIEVE
– con questo termine erano divise in epoca medioevale le circoscrizioni
ecclesiastiche nell’Italia centro-settentrionale. Divisione mantenute
ancora oggi con le attuali parrocchie.
SANTUARIO
– Luogo venerato per la presenza di sacre reliquie, o per il ricordo
di eventi miracolosi.