Abruzzo abbazie
e monasteri
Abbazia di Santa Maria Arabona
L’abbazia di Santa Maria Arabona, situata nei
pressi del comune di Manoppello (Pescara), è ancora oggi uno degli esempi
più completi dell’architettura gotica francese.
Fondata probabilmente
nel 1208, deve il suo nome ad un preesistente tempio pagano (che sorgeva
dove venne eretta la prima chiesa cistercense), dedicato alla dea Bona
(dal latino "ara Bonae", cioè altare della dea Bona), una divinità romana
onorata dalle donne come dea della fecondità e della castità.
La pianta della chiesa è semplicissima nel suo impianto
a croce latina, e riprende quasi integralmente, anche se in dimensioni
ridotte, la pianta e l'alzato delle grandi chiese cistercensi di Casamari
e Fossanova.
L’esterno presenta due rosoni, uno nell’abside, sotto al
quale si trovano cinque monofore, l’altro nel transetto costruito quasi
subito, vicino la torre campanaria. Le navate laterali situate a destra
e a sinistra di quella centrale sorreggono l'intera volta, mentre l’interno
della chiesa è caratterizzato dalla presenza dei costoloni, che enfatizzano
e rimarcano le linee degli archi e delle volte.
Il tabernacolo gotico addossato ad un muro ed il
candelabro pasquale, poggiante su di una colonnina, sostenuta da due
cani ed un leone rampante, sono senza alcun dubbio le particolarità
di questa abbazia, insieme ovviamente ai tre dipinti che decorano la
parete del coro, firmati da Antonio Martini da Atri; rappresentano una
Crocifissione, una Santa coronata e una Vergine in trono che regge in
braccio il Bambino che, a sua volta, tiene tra le mani un piccolo cane
bianco, particolare assai raro e suggestivo, e sono databili intorno
al 1337.
La chiesa è circondata da un parco su cui si prospetta
la parete a vetri che conclude il corpo restante dell'abbazia.
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