Calabria abbazie
e monasteri
Cattedrale di San Nicola
Chi si reca nel cuore della Calabria, a Mileto non
può restare indifferente davanti a due edifici sacri simbolo della storia
di questa magnifica terra: la bellissima Abbazia della Trinità, fatta
edificare da Ruggero il Normanno tra il 1063 e il 1068, e la Cattedrale
di San Nicola, edificata sul demolito tempio ottocentesco voluto da
monsignor Mincione, e consacrata nell' ottobre del 1930.
La cattedrale è composta dal più grande degli edifici
sacri della diocesi; imponente e severo riprende i moduli romanici riallacciandosi
all' antica tradizione di Mileto. La facciata, in stile romanico-lombardo,
è suddivisa in tre distinte parti da quattro pilastri che al centro
sorreggono un timpano sostenuto da piccoli archi a tutto sesto e che
si ripetono nelle ali laterali.
Presenta tre portali, di cui quello centrale sormontato
da un rosone polilobato composto da dodici colonnine disposte a raggiera.
Sul fianco destro si innalza un alto campanile cuspidato con eleganti
trifore.
L' interno è a croce latina, con tre navate divise
da due ordini di sei colonne. Nella parte destra dell' atrio sono murati
alcuni frammenti architettonici della vecchia Cattedrale e dell' Abbazia
benedettina della Mileto normanna, molti dei quali appartengono al sarcofago
del Gran Conte Ruggero, già conservato nel primitivo edificio normanno.
La navata centrale presenta un soffitto a cassettoni
e un grande mosaico raffigurante Cristo con i cinque continenti, mentre
nella navata destra, si notano altri reperti in marmo provenienti dall'
antica cattedrale, tra cui il medaglione mutilo raffigurante San Gerardo
e angeli, del XVI secolo, ed il sarcofago con la lastra tombale dell'
arcivescovo Fazzari, ritratto a figura intera e con abiti papali.
Sempre lungo la stessa navata, si trova il monumento
funebre del vescovo Minutolo, eseguito nel più puro stile ottocentesco,
mentre sul fondo si ammira la splendida statua marmorea di San Nicola
di Bari, patrono di Mileto, raffigurato in paramenti sontuosi, con sul
basamento un' iscrizione del vescovo di Mileto Quinzio de Rusticis.
Nella parete della medesima navata, poi, la grande
pala raffigurante la Madonna del Rosario, opera di Giulio Ricciolino,
e il San Nicola, dello stesso pittore.
Lungo la navata sinistra, invece, alcune tele settecentesche
di autore ignoto, tra cui un San Sebastiano e una Madonna delle Grazie.
Tra le altre opere conservate nella cattedrale, particolare
attenzione merita un bel Crocefisso a tutto tondo in avorio, che qualcuno
ha attribuito persino al Buonarroti, ma di fattura settecentesca, che
Ferdinando IV donò al suo confessore, monsignor Porta.
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