Correre nel verde Abbazie, Chiese, Monasteri, Santuari: le residenze ecclesiastiche e monastiche - direttore responsabile Giorgio Gandini

Abbazie in Italia

RESIDENZE ECCLESIASTICHE E MONASTICHE

Lombardia abbazie e monasteri

Santuario delle Grazie

La storia di uno dei templi mariani più importanti risale addirittura al secondo millennio. All'epoca sorgeva nell'antica località di Prato Lamberto un capitello nel quale era collocata una tavoletta raffigur, un'immagine miracolosa amata dai pescatori del lago. L’importanza che gli abitanti del luogo davano all’effige, portò il semplice altarino ad ampliarsi notevolmente. Nel 1399 il IV capitano del popolo Francesco Gonzaga fece voto alla Madonna delle Grazie: in cambio della cessazione dell'epidemia di peste, che flagellava il mantovano avrebbe elevato alla Madonna un tempio. Fu così che si ebbe l’edificazione del tempio, per opera dell'architetto Bartolino da Novara. Il 15 agosto 1406, vi fu la consacrazione alla presenza di Francesco Gonzaga, del vescovo di Mantova, del vescovo di Cremona e del patriarca di Grado. L'anno successivo quando al fondatore dell'edificio religioso succese il figlio Gian Francesco Gonzaga, il complesso fu affidato ai frati minori osservanti che sostituirono così i conventuali. L'opera di ampliamento del complesso continuò senza sosta: nel 1412 furono costruiti il convento e la foresteria, quindi seguirono una scuola, la biblioteca, fontane, giardini, il refettorio, un dormitorio, l'oratorio. Nel 1642 venne edificata una nuova sagrestia più ampia e ornata da un altare donato dalla faglia Capilupi, dieci anni dopo fu aggiunta una nuova ala di portici nel mezzo del piazzale e si costruirono vie più comode verso Mantova, Brescia e Cremona.

All'inizio del nostro secolo i Passionisti subentrarono ai Francescani per poi lasciare spazio al clero diocesano. La nostra è la grande stagione dei restauri, dalla scoperta delle armature ai lavori all'abside ed all'impalcata. Il santuario attualmente si presenta nella veste originaria gotico lombarda alla quale sono state addossate tutta una serie di aggiunte più tarde che hanno manomesso a struttura più antica. La facciata della basilica presenta l'antico corpo centrale cui è stato sovrapposto il lungo porticato con archi a tutto sesto di età più tarda. Tutto l'edificio presenta una bella decorazione a cornici in cotto. Entrando nel portico risaltano le lunette affrescate con la storia del santuario e il portale rinascimentale in marmo rosso di Verona. Sull'architrave del portale troviamo incisa la scritta Sacrum Celesti Regine Dicatum a cui corrisponde l'affresco della Madonna con Bambino che i critici collocano in area mantegnesca tra Correggio e Tura Mantovano. Sempre nel portico compare una serie di epigrafi relative alla storia della basilica. Varcata si rimane colpiti dallo spazio composto in un'unica navata in stile gotico lombardo. La copertura è assicurata da una serie di crociere costolonate le cui vele mostrano affreschi con motivi floreali. E' possibile porre in relazione questi affreschi con il coccodrillo imbalsamato come contrapposizione tra la figura di Cristo e degli apostoli ed il demonio.

Iniziando la visita dal lato destro incontriamo la cappella di S. Bonaventura, dove è collocato l'eccezionale mausoleo dedicato a Baldassare Castiglioni, progettato da Giulio Romano e riportante l'iscrizione di Pietro Bembo (1529). Segue la cappella dei Bertazzolo in cui è di alta qualità il dipinto di Lorenzo Costa Il martirio di S. Lorenzo. Nella successiva cappella Aliprandi trova spazio un'importante ancona lignea composta da una statua (Madonna con il Bambino) e da pannelli dipinti (Dio Padre, S. Anna, S. Elisabetta, S. Caterina, S. Appollonia). Usciti dalla cappella, prima del passaggio alla sagrestia si trova murato nella parete della navata il bel monumento cinquecentesco di Bartolomeo Panciera caratterizzato dalle cariatidi in marmo attribuite al Viani.

La zona absidale presenta anzitutto l'altare maggiore, rifatto nell'attuale foggia marmorea nel 1646 per volere di Maria Gonzaga. Solo. Sulle pareti, appaiono lacerti di affreschi di epoca giulesca. Completa l'abside la copertura ad ombrellone. Dall'abside si accede alla sagrestia in stile gotico lombardo dove è conservata una grande tela dei Costa raffigurante l'Assunzione di Maria Vergine. Tornando dal lato sinistro si incontra la cappella Corradi o di S. Girolamo: qui è conservato il mausoleo di Bernardino Corradi attribuito a Gian Cristoforo Romano ed una tela del Bonsignori raffigurante S. Girolamo. Segue la cappella Zimbramonti caratterizzata dalla pala del Bonsignori raffigurante S. Sebastiano e dagli affreschi alle pareti di Rinaldo Mantovano, collaboratore di Giulio Romano.

 

I LUOGHI

La località, chiamata ancor oggi "Le Grazie", è una piccola frazione del comune di Curtatone, nella provincia di Mantova. La zona è posta praticamente in riva a quell'insieme di canneti e canali che costituiscono la parte alta del così detto "Lago Superiore", il più esteso dei tre specchi d'acqua formati dal Mincio attorno alla città dopo le grandiose opere di ingegneria idraulica e di bonifica attuate su progetto di Alberto Pitentino nel XIII secolo. Parte del territorio del Comune di Curtatone rientra del contesto floro-faunistico del Parco del Mincio laddove il fiume si espande per formare i laghi che circondano la città di Mantova.

La storia ha voluto che a Curtatone e Montanara fosse scritta una delle pagine più fulgide del Risorgimento: la battaglia combattuta il 29 maggio 1848 tra i Tosco-Napoletani e l'esercito Austro-Ungarico.

Dal 1406, anno della sua consacrazione, il Santuario delle Grazie, che emerge con la sua architettonica bellezza dalla valle del Mincio, è meta di pellegrini e fedeli devoti alla Beata Vergine Maria.voti alla Beata Vergine Maria.

Il sentimento popolare trionfa nella celebre e storica festa dell'Assunta che ogni anno, a Ferragosto, raccoglie centinaia di migliaia di visitatori e nel cui contesto si svolge il concorso nazionale dei "Madonnari" che, con gessetti colorati, lasciano sull'asfalto del piazzale antistante il Santuario, le espressioni pittoriche e figurative della loro arte antica ed effimera.

   

 

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