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Lombardia
abbazie e monasteri
Santuario delle Grazie
La storia di uno dei templi mariani più importanti
risale addirittura al secondo millennio. All'epoca sorgeva nell'antica
località di Prato Lamberto un capitello nel quale era collocata una
tavoletta raffigur, un'immagine miracolosa
amata dai pescatori del lago. L’importanza che gli abitanti del luogo
davano all’effige, portò il semplice altarino ad ampliarsi notevolmente.
Nel 1399 il IV capitano del popolo Francesco Gonzaga fece voto alla
Madonna delle Grazie: in cambio della cessazione dell'epidemia di peste,
che flagellava il mantovano avrebbe elevato alla Madonna un tempio.
Fu così che si ebbe l’edificazione del tempio, per opera dell'architetto
Bartolino da Novara. Il 15 agosto 1406, vi fu la consacrazione alla
presenza di Francesco Gonzaga, del vescovo di Mantova, del vescovo di
Cremona e del patriarca di Grado. L'anno successivo quando al fondatore
dell'edificio religioso succese il figlio Gian Francesco Gonzaga, il
complesso fu affidato ai frati minori osservanti che sostituirono così
i conventuali. L'opera di ampliamento del complesso continuò senza sosta:
nel 1412 furono costruiti il convento e la foresteria, quindi seguirono
una scuola, la biblioteca, fontane, giardini, il refettorio, un dormitorio,
l'oratorio. Nel 1642 venne edificata una nuova sagrestia più ampia e
ornata da un altare donato dalla faglia Capilupi, dieci anni dopo fu
aggiunta una nuova ala di portici nel mezzo del piazzale e si costruirono
vie più comode verso Mantova, Brescia e Cremona.
All'inizio del nostro secolo i Passionisti subentrarono
ai Francescani per poi lasciare spazio al clero diocesano. La nostra
è la grande stagione dei restauri, dalla scoperta delle armature ai
lavori all'abside ed all'impalcata. Il santuario attualmente si presenta
nella veste originaria gotico lombarda alla quale sono state addossate
tutta una serie di aggiunte più tarde che hanno manomesso a struttura
più antica. La facciata della basilica presenta l'antico corpo centrale
cui è stato sovrapposto il lungo porticato con archi a tutto sesto di
età più tarda. Tutto l'edificio presenta una bella decorazione a cornici
in cotto. Entrando nel portico risaltano le lunette affrescate con la
storia del santuario e il portale rinascimentale in marmo rosso di Verona.
Sull'architrave del portale troviamo incisa la scritta Sacrum Celesti
Regine Dicatum a cui corrisponde l'affresco della Madonna con
Bambino che i critici collocano in area mantegnesca tra Correggio
e Tura Mantovano. Sempre nel portico compare una serie di epigrafi relative
alla storia della basilica. Varcata si rimane colpiti dallo spazio composto
in un'unica navata in stile gotico lombardo. La copertura è assicurata
da una serie di crociere costolonate le cui vele mostrano affreschi
con motivi floreali. E' possibile porre in relazione questi affreschi
con il coccodrillo imbalsamato come contrapposizione tra la figura di
Cristo e degli apostoli ed il demonio.
Iniziando la visita dal lato destro incontriamo la
cappella di S. Bonaventura, dove è collocato l'eccezionale mausoleo
dedicato a Baldassare Castiglioni, progettato da Giulio Romano e riportante
l'iscrizione di Pietro Bembo (1529). Segue la cappella dei Bertazzolo
in cui è di alta qualità il dipinto di Lorenzo Costa Il martirio
di S. Lorenzo. Nella successiva cappella Aliprandi trova spazio
un'importante ancona lignea composta da una statua (Madonna con il
Bambino) e da pannelli dipinti (Dio Padre, S. Anna, S. Elisabetta,
S. Caterina, S. Appollonia). Usciti dalla cappella, prima del passaggio
alla sagrestia si trova murato nella parete della navata il bel monumento
cinquecentesco di Bartolomeo Panciera caratterizzato dalle cariatidi
in marmo attribuite al Viani.
La zona absidale presenta anzitutto l'altare maggiore,
rifatto nell'attuale foggia marmorea nel 1646 per volere di Maria Gonzaga.
Solo. Sulle pareti, appaiono lacerti di affreschi di epoca giulesca.
Completa l'abside la copertura ad ombrellone. Dall'abside si accede
alla sagrestia in stile gotico lombardo dove è conservata una grande
tela dei Costa raffigurante l'Assunzione di Maria Vergine. Tornando
dal lato sinistro si incontra la cappella Corradi o di S. Girolamo:
qui è conservato il mausoleo di Bernardino Corradi attribuito a Gian
Cristoforo Romano ed una tela del Bonsignori raffigurante S. Girolamo.
Segue la cappella Zimbramonti caratterizzata dalla pala del Bonsignori
raffigurante S. Sebastiano e dagli affreschi alle pareti di Rinaldo
Mantovano, collaboratore di Giulio Romano.
I LUOGHI
La località, chiamata ancor oggi "Le Grazie", è una
piccola frazione del comune di Curtatone, nella provincia di Mantova.
La zona è posta praticamente in riva a quell'insieme di canneti e canali
che costituiscono la parte alta del così detto "Lago Superiore", il
più esteso dei tre specchi d'acqua formati dal Mincio attorno alla città
dopo le grandiose opere di ingegneria idraulica e di bonifica attuate
su progetto di Alberto Pitentino nel XIII secolo. Parte del territorio
del Comune di Curtatone rientra del contesto floro-faunistico del Parco
del Mincio laddove il fiume si espande per formare i laghi che circondano
la città di Mantova.
La storia ha voluto che a Curtatone e Montanara fosse
scritta una delle pagine più fulgide del Risorgimento: la battaglia
combattuta il 29 maggio 1848 tra i Tosco-Napoletani e l'esercito Austro-Ungarico.
Dal 1406, anno della sua consacrazione, il Santuario
delle Grazie, che emerge con la sua architettonica bellezza dalla valle
del Mincio, è meta di pellegrini e fedeli devoti alla Beata Vergine
Maria.voti alla Beata Vergine
Maria.
Il sentimento popolare trionfa nella celebre e storica
festa dell'Assunta che ogni anno, a Ferragosto, raccoglie centinaia
di migliaia di visitatori e nel cui contesto si svolge il concorso nazionale
dei "Madonnari" che, con gessetti colorati, lasciano sull'asfalto del
piazzale antistante il Santuario, le espressioni pittoriche e figurative
della loro arte antica ed effimera.
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