Marche abbazie
e monasteri
ABBAZIA DI SANTA CROCE DI FONTE
AVELLANA
L'imponente complesso monastico si estende sulle
pendici nord-orientali del Catria, a circa 700 metri di altezza, nella
provincia tra Pesaro e Urbino.
Quella di Santa Croce di Fonte Avellana è la più
grande abbazia delle Marche, che già aggregata alla diocesi di Gubbio,
oggi fa parte di quella di Fano - Fossombrone - Cagli - Pergola.
La storia di questa grande abbazia si lega alle figure
mistiche di San Romualdo e San Pier Damiani, che ne divenne priore.
La nascita dell'intero complesso si fa risalire poco
prima del mille, ma già nel XIII secolo numerosi erano i possedimenti
di sua pertinenza: terreni, selve, castelli, due eremi, ventidue monasteri,
di cui otto annessi ad altrettante abbazie, trentasei celle con rispettive
cappelle e cinquanta chiese.
Costruita inizialmente come semplice eremo, l'intera
architettura dell'abbazia venne edificata solo nel 1325 per via della
bolla di Giovanni XXII, che ne accentuò il carattere cenobitico rispetto
a quello eremitico.
E' noto che durante il priorato di San Pier Damiani
il complesso di Fonte Avellana comprendeva la chiesa, la sacrestia,
la sala capitolare, il refettorio, la cucina con annessa dispensa, i
granai, la cantina, le stalle e probabilmente l'infermeria e la foresteria.
Il priore aggiunse un dormitorio e il chiostro e
adibì un locale preesistente alla conservazione dei libri e alla loro
trascrizione.
Inoltre San Pier Damiani introdusse lo studio nelle
celle, comprò arredi sacri preziosi per l'altare e libri rari perché
voleva che Fonte Avellana divenisse un grande centro culturale.
Secondo gli studiosi una parte dell’antico chiostro
sarebbe inglobata, per alcuni tratti, nella ricostruzione del secolo
XII.
La chiesa attuale è frutto anche dell’intervento
consistente del XVII secolo , oltre che della ripulitura dai fronzoli
barocchi operata negli anni 1939 e 1950. Il presbiterio è molto rialzato,
mentre l’abside semicircolare originaria è stata sostituita con un coro
allungato.
La cripta si compone di tre campate con coperture
a crociera e sottarchi a tutto sesto. E’ generalmente datata al periodo
damianeo. Da notare l’assenza, nell’altare centrale della cripta, della
reliquia di consacrazione.
Importante e bellissima anche lo Scriptorium, un’aula
orientata nord-sud e strutturata per "seguire" il movimento del sole,
allo scopo di offrire la massima luminosità in qualsiasi ora del giorno
e stagione dell'anno. Il raggio di luce che colpisce il pavimento dalla
finestra centrale a sud indica le stagioni dell'anno (mesi), mentre
i raggi che entrano dalle alte monofore laterali (6 a est e 7 a ovest),
indicano, sempre sul pavimento, l’ora del giorno.
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