Marche abbazie
e monasteri
Abbazia
di San Lorenzo in Campo
Il complesso abbaziale si trova in uno dei paesaggi
agricolo-collinare più tipico delle Marche, nella valle del Cesano,
nei pressi del comune di Castelleone di Susa provincia di Ancona. La
denominazione di San Lorenzo in Campo sostituisce quella più antica
di San Lorenzo in silvis, per la
grande quantità di boschi che occupavano tutta la vallata, ed è probabile
che il luogo dove venne costruita l'abbazia (in origine vi si trovava
il tempio di Adone), fosse in origine piuttosto inospitale e selvoso
e fosse grazie alla presenza della comunità benedettina, presente prima
del mille e fine al 1441, il territorio venne bonificato attraverso
l'attività agricola. Fu così che l'abbazia di S. Lorenzo cominciò a
trasformarsi in un luogo ricco culturalmente e di possedimenti, tanto
che cominciò ad annoverare anche alcuni possedimenti specie nelle città
di possedimenti nelle città di Fano, Senigallia, Fossombrone.
L’Abbazia benedettina è certamente il più prezioso
gioiello tra i monumenti delle Marche.
E' una maestosa costruzione romano-gotica a tre navate.
Ha delle arcate a tutto sesto in muratura, sorrette da colonne di granito
grigio che provengono certamente dai lontani paesi d'Oriente.
La copertura è stata riportata a capriate scoperte.
I radicali restauri effettuati negli anni 1937-1940 hanno liberato il
grandioso edificio di tutte le supercostruzioni barocche settecentesche
e gli hanno restituito l'antico stile romano-gotico.
Oggi la facciata si presenta con la copertura a falde
ribassate e frontone centrale. Ai lati vi sono due portali, quello destro
era usato dagli uomini, il sinistro dalle donne. Sopra al portale centrale
si aprono due finestre rettangolari con cornici edicolari a timpano,
mentre lungo i fianchi si notano le varie manomissioni avvenute nei
secoli, costituite da un loggiato parzialmente chiuso e da blocchi architettonici
di diversa altezza.
All’interno della chiesa, delle tre absidi, solo
quella centrale è stata ricostruita durante il restauro del 1725 e ora
è a pianta quadrata. Si notano nella navata centrale quattro pilastri
a fascio, costituiti da semicolonne addossate, che risultano interrotte
all'altezza dell'imposta
Nel 1936 si realizzò un restauro mirato al recupero
delle antiche strutture murarie che si trovavano sotto la decorazione
settecentesca, ma i lavori finirono per distruggere la cripta originale
che venne ricostruita con colonne in cemento armato, su cui poggiano
volte a crociera in laterizio.
|