A pochi chilometri a nord di Lecce nel bellissimo
territorio di Squinzano, si trova una delle più belle abbazie del Salento,
l’abbazia di Santa Maria delle Cerrate. Fondata agli inizi del XII secolo
dai conti normanni, ebbe una storia comune a molte altre abbazie italo-greche,
fatta di saccheggi, occupazioni e interventi di restauro. Fu tra l’altro,
un importante monastero basiliano, e sede di un celebre scriptorium.
Oggi l’abbazia di Santa Maria delle Cerrate, è considerato
un edificio di culto molto famoso, con una splendida ala porticata addossata
ad un sontuoso pozzo cinquecentesco. Chi si avventura tra i profumi
ed i colori di Squinzano alla ricerca di questo bellissimo edificio,
non può non rimanere stupito già davanti alla facciata esterna della
chiesa, decorata a lesene sottili e ad archetti, con un tocco tipicamente
francese nell’imponente portale duecentesco. Gli archetti pensili scandiscono
la tripartizione dell’abbazia, inquadrando due finestre monofore in
corrispondenza delle navatelle e separando, in corrispondenza della
navata centrale, il piccolo rosoncino proprio dal ricco portale istoriato.
Gli elementi figurali dell’archivolto, ben decifrabili
e distribuiti su sei conci, raccontano l’Infanzia di Cristo dall’Annuncio
alla Nascita: in particolare, con una lettura che si sviluppa
coerentemente da sinistra a destra, raffigurano la Vergine annunciata,
la Visitazione, la processione dei Magi unita alla Natività nell’unica
scena dell’Adorazione, il bagno del Bambino e l’Angelo annunciante acefalo.
Un accorgimento geniale, è quello del listello in
chiave all’arco recante la stella, che lega e separa la presenza dei
Magi e la scena successiva della Natività come elemento
di mediazione fra l’antica e la nuova sapienza. Un’atmosfera "familiare"
e "quotidiana" reiterata nella scena conclusiva, dominata dalla figura
della levatrice seduta e china accanto al Bambino. Nella figura di ridotte
dimensioni e quasi schiacciata nell’angolo interno della formella si
può riconoscere san Giuseppe, personaggio tradizionalmente ai margini
della storia e, nei fatti, riprodotto raramente o assente del tutto.
All’interno della basilica, è possibile notare la presenza di affreschi
risalenti al XIII e XVI secolo, prima che il complesso fosse trasformato
in masseria, e tornasse successivamente ad essere un punto di riferimento
culturale per la zona.