Lungo il margine meridionale del Gargano, a circa
nove chilometri a sud-ovest dal centro abitato di Monte Sant'Angelo,
si trova l'abbazia di Santa Maria di Pulsano, proprio sul ciglio di
uno dei tanti speroni rocciosi che guardia verso il l golfo di Manfredonia.
Esistono diverse interpretazioni sull’origine dell’Abbazia. Secondo
alcuni fu edificata nel luogo in cui sorgeva uno dei templi pagani del
Gargano, quello dedicato al medico Podalirio, legato al culto delle
acque salutari.
Secondo altri la collina di Pulsano fu invece occupata
dal condottiero cartaginese Annibale il quale vi fece costruire una
torre di avvistamento subito dopo lo scontro di Canne del 216 a.C.
Alla fine del VI sec. d.C. la comunità degli Equizi
edificò nel medesimo luogo un monastero, che passo agli inizi del X
sec sotto la gestione dei monaci clunyacensi, i quali riuscirono a resistere
per pochi anni alle continue incursioni saracene che nel 952 d.C. giunsero
fino al santuario di S. Michele a Monte S. Angelo.
Le notizie sulla badia si fanno più sicure a partire
dal XII sec., epoca della costruzione da parte di S. Giovanni da Matera
della Nel 1129 San Giovanni Salcione da Matera, dopo molti pellegrinaggi
stabilì la sua sede nell'antico e abbandonato monastero di S. Gregorio
a Pulsano ribattezzandolo "Santa Maria di Pulsano", e lo ricostruì fondando
la Congregazione benedettina degli Eremiti Pulsanesi. Prendendo ad esempio
Giovanni Salcione da Matera, e soprattutto gli insegnamenti dottrinali
dell’ordine religioso dei monaci pulsanesi, che vivevano conciliando
uno spirito ascetico – contemplativo con un carattere operoso, altri
monaci contribuirono a rendere l’abbazia un luogo spirituale e mistico
almeno fino all’inizio del XIV secolo quando incominciarono ad incrinarsi
i rapporti fra la Casa Madre e i monasteri dipendenti, giungendo che
si concluse con la separazione definitiva. La parte più importante del
complesso monastico è costituita dalla chiesa in stile romanico, ricavata
in parte da una grotta naturale che funge da abside. Costituita da una
sola navata con volta a botte scandita da grandi archi trasversali su
semipilastri vicini alle pareti, la Chiesa ha un bellissimo portale,
a forma ovale, finemente decorato con rilievi zoomorfi ed antichi blasoni
che presenta molte similitudini con il portale laterale dell'abbazia
di San Leonardo di Siponto.
Alcuni frammenti scultorei che hanno abbellito nei
secoli l’Abbazia, sono conservati nel museo della Basilica di San Michele
a Monte Sant'Angelo, e sono considerati opera degli stessi artefici
attivi a Siponto, maestri foggiani che nella II metà del XII secolo,
hanno operato sia in Capitanata che in Abruzzo. La chiesa abbaziale
fu dedicata alla Beate Vergine Maria Madre di Dio e l'altare consacrato
dopo i lavori, promossi dall'abate Gioele, il 30 Gennaio del 1177, da
Papa Alessandro III.
Da pochi anni, una piccola comunità di monaci si
è stabilita a Santa Maria di Pulsano e lavora per riportare l'abbazia
all'antico splendore, seguendo gli insegnamenti del fondatore dell'ordine
pulsanese, San Giovanni da Matera.