Sardegna abbazie e monasteri
Abbazia di Nostra Signora di Paulis
Appena poco fuori da Sassari sulla direttissima che
porta ad Ittiri, sulla sinistra sono visibili già della strada le rovine
della chiesa. La costruzione dell’Abbazia, in stile romanico d'ispirazione
francese, risale all'anno 1205 quando il giudice di Torres Comita, decise
di donare quel luogo ai monaci cistercensi, e fu utilizzato dalla comunità
monastica sino al XV secolo.
Il grande edificio a tre navate, divise da arcate
su pilastri, conserva ancora integre parti del transetto, poco sporgente
su cui si affacciano il coro due cappelle quadrangolari, una per lato
e parte della navata destra.
Tutto intorno si possono riconoscere i resti del
monastero che era annesso alla chiesa, individuando il tracciato di
fondazione del chiostro e strutture relative ad altri ambienti monastici,
tutte voltate a botte.
Il monastero era orientato a settentrione, caso davvero
insolito nell'architettura monastica che, per ovvie ragioni di sfruttamento
della luce, prediligeva quasi immancabilmente l'orientamento dei locali
e soprattutto del chiostro a mezzogiorno.
Anticamente si arrivava a Paulis (il cui nome deriva
da poule, palude, e si pronuncia quindi Paùlis) seguendo l'antica strada
romana ribattezzata in età medievale S'Istrada de sos Padres, cioè la
strada dei frati, perché collegava questo monastero a quello di Santa
Maria di Corte presso Sindia nella provincia di Nuoro, una cinquantina
di chilometri più a sud.
Recentemente si è provveduto ad un restauro ben riuscito
del coro, di parte della fiancata, del chiostro e del transetto.
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