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Sardegna abbazie e monasteri
Abbazia di Saccarigia
La chiesa della SS Trinita di Saccargia, vede il
suo nome derivare dal latino sacraria, toponimo che rivela l'antica
destinazione cultuale del sito in cui, secondo il Libellus Judicum
Turritanorum, Costantino I de Lacon-Gunale giudice di Torres e la moglie
Marcusa avrebbero istituito un monastero camaldolese, impiegando ingenti
mezzi per la costruzione della chiesa consacrata nel 1116.
La fondazione del complesso abbaziale risale al 1112,
quando il titolo Sanctae Trinitatis de Saccaria era gia compreso fra
i possessi sardi del S. Salvatore di Camaldoli.
Nella chiesa si distinguono due fasi costruttive,
in base alla diversità di paramento murario. All'impianto risalgono
il transetto triabsidato con bracci voltati a crociera e buona parte
dell'aula, coperta in legname. Ogni abside ha un paramento liscio, in
cui si apre una monofora assiale centinata a doppio strombo. L’aula
venne modificata nel tempo, sopraelevata in corrispondenza della risega
nel fianco sud e allungata verso occidente, ricevendo una nuova facciata,
divisa in tre ordini.
A questa seconda fase edilizia risalgono il portico
con volte a crociera, la sacrestia con monofore archiacute ed il
campanile a canna quadrata. La regolare opera bicroma, a filari alternati
di conci calcarei e basaltici, è sigla delle maestranze di formazione
pisano-pistoiese, attive nella seconda metà del XII secolo.
A partire dal 1894, la serie dei restauri comportano
fra l'altro la rimozione dell'intonaco interno, listato in bianco e
nero e probabilmente fedele alla situazione originaria.
In particolare fra il 1903 e il 1906, "lavori
di riattamento, più che di restauro", compromisero la piena leggibilità
del monumento, specialmente nel prospetto principale (demolito e ricostruito
per intero) nella parte alta del campanile, dov'e difficile riconoscere
gli elementi risarciti e quelli originali, senza il soccorso di occasionali
documenti fotografici d'archivio.
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