Veneto abbazie
e monasteri
Santa Maria delle Grazie
La costruzione della chiesa risale al 1468, e consegnata
ai domenicani, in base al testamento del marchese Taddeo d'Este che
aveva desiderato questo edificio, nel caso di morte prematura del figlio
Bertoldo II d’Este, e aveva ordinato che fosse costruito nella forma
e nelle misure, simile alla chiesa di S. Maria delle Carceri.
La chiesa fu consacrata il 2 febbraio 1479 , ricevendo
il titolo di "S. Maria delle Grazie" e per la prima volta venne posta
sull'altare maggiore l'icona della Vergine, che si considerava "proveniente
dalla Città di Costantinopoli". Nel 1716 i Domenicani di Este decisero
la costruzione di una nuova chiesa più ampia e diversamente orientata,
che fu completata nel 1736. Nel 1770 la Repubblica Veneta soppresse
il Convento dei Domenicani e donò la chiesa alla Parrocchia di S. Martino
che trasferì qui la sua sede il 1 giugno del 1771 assumendo il titolo
di S. Maria delle Grazie.
Nell'ottocento, fu edificato il nuovo campanile e
la cupola, e Pio XI per riconoscere il prestigio del Santuario Mariano,
nel 1924 elevò la chiesa a Basilica. La facciata della basilica si presenta
spoglia non essendo stato completato il rivestimento, con una mole austera
che preannuncia la fastosità dell’interno, ricco e maestoso, illuminato
dall'abbondante luce che filtra dalle vetrate colorate.
Ai lati si aprono le cappelle con gli altari di architettura
barocca.
Sul lato destro, nella Cappella della Pietà si trova
l’immagine della Vergine che tiene in grembo il corpo esanime del Cristo,
affresco del tardo quattrocentesco appartenente all'antica chiesa demolita.
Vi sono poi l'altare di S. Bovo con pala di Francesco
Bossi estense (1799), la Cappella di S. Teresa del Bambino Gesù
(1948), l'altare di S. Antonio, S. Tommaso e S. Caterina da Siena, con
pregevole dipinto di Antonio Zanchi (1693).
Sul lato sinistro, troviamo, l'altare di S. Vincenzo
Ferrari con pala del veronese Angelo Da Campo (1776); l'altare di S.
Domenico e S. Pietro martire con pala (1882) di Gaspare Diedo veneziano;
l'altare di S. Apollonia con dipinto di Fabio Girardi veneziano (1882).
nell'abside laterale sinistra è collocato l'altare del Santissimo Sacramento
(1731) con le statue di S. Tommaso e S. Giacinto di Antonio Bonazza
(1743), e pala del Crocifisso dei primi del Settecento.
L'altare Maggiore è opera recente (1950), disegnato
da A. Riccoboni: sopra la mensa l'Annunciazione in bronzo di Ulderico
Conti e sui lati rilievi di Aurelio Mistruzzi. Le 15 sculture che ornano
le nicchie della navata sono di Pietro Zandomeneghi e di Valentino Besarel,
realizzate tra il 1856 e il 1870.
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