LE PREVISIONI DEL TEMPO
Cosa sono e come si fanno
La meteorologia è lo studio
dei fenomeni atmosferici con il fine principale di formulare delle previsioni
del tempo il più possibile attendibili.
La previsione in sé è effettuata
in base allo studio fisico di masse d’aria diverse, laddove le precipitazioni
e i fenomeni di cattivo tempo si presentano più intensi.
I dati meteorologici delle rilevazioni effettuate contemporaneamente ad
intervalli regolari ed raccolti da molteplici stazioni distribuite nel mondo
vengono prima trasformati in messaggi secondo dei codici internazionali stabiliti dall’Organizzazione meteorologica
mondiale e poi elaborati nei centri di previsione
per mezzo di elaboratori elettronici che riproducono i processi fisici atmosferici
alla base di quelli meteorologici mediante l’applicazione di specifici
modelli matematici (denominati modelli numerici dell’atmosfera).
Prima dell’avvento di questi
strumenti, i dati venivano riportati a mano sulle carte geografiche e si
procedeva all’interpretazione dei risultati mediante l’analisi umana: si
è passati dunque nel percorso storico della disciplina meteorologica da
una prima fase di arte soggettiva, in cui la previsione dipendeva da una
serie di intuizioni personali in base a conoscenze fisico-scientifiche frammentarie,
ad una seconda fase di ottenimento di un prodotto in base all’applicazione
dei principi fondamentali della dinamica e della termodinamica.
I dati da cui prende comunque
spunto l’elaborazione sono esprimibili in numeri (temperatura, pressione,
tendenza barometrica, punto di rugiada, umidità relativa, quantità di precipitazioni)
o in osservazioni non strumentali (qualità e tipo di nubi e di precipitazioni).
Ad oggi anche l’ultima fase
della previsione viene svolta direttamente dagli elaboratori che producono,
attraverso dei programmi detti di post-elaborazione, i valori dei
fenomeni associati alla struttura dell’atmosfera prevista.
Per l’ulteriore perfezionamento del processo di raccolta dati è stata molto
importante l’introduzione, a partire dal 1960, dei satelliti meteorologici,
come Meteosat, mediante il
quale è possibile effettuare fotografie su tutto il globo terrestre per
identificare i sistemi nuvolosi, la cui individuazione aiuta a prevedere
i cicloni, i fronti e le correnti a getto per poi seguirne l’evoluzione.
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