LA METEOROLOGIA
Origini ed evoluzione storica
La meteorologia è una scienza
di origine molto antica.
Il termine stesso, composto
greco delle parole meteora e logia, che insieme significano
letteralmente studio dei fenomeni celesti, fu coniato da Aristotele
per indicare quella dottrina che studia l’atmosfera terrestre e tutti quei
fenomeni di varia natura (dinamici, termodinamici, ottici, elettrici, tellurici,
etc.) che si verificano in essa.
Ad oggi con significato più
ristretto, questa espressione identifica quella branca dell’aerofisica che
si occupa esplicitamente dei fenomeni limitati alla troposfera (la fascia
atmosferica più vicina al suolo) come venti, movimenti di masse d’aria e
precipitazioni, prevedibili in base all’applicazione sull’atmosfera stessa
dei principi e delle leggi della dinamica e della termodinamica.
I primi rudimentali strumenti
meteorologici furono dei dispositivi usati in India nel IV secolo a.C. per
misurare la quantità di pioggia, ma bisognerà attendere nell’antichità classica
l’opera di Aristotele per parlare della prima serie sistematica di osservazioni
e di considerazioni da potersi definire veramente meteorologiche.
A partire dal XV secolo si susseguirono
numerose le scoperte e osservazioni a carattere sperimentale ad opera di
grandi personaggi quali Niccolò Cusano, Leonardo da Vinci, G. Galilei (con
l’invenzione del termometro nel 1612), E. Torricelli (con l’invenzione del
barometro nel 1644), F. Périer (con la scoperta che la pressione diminuisce
in relazione alla quota nel 1648).
Le prime osservazioni sistematiche
furono prevalentemente dedicate allo studio dei venti sui mari, per la loro
grande influenza sulla navigazione, e alla determinazione delle cause di
fenomeni attraenti e misteriose quali le grandi tempeste tropicali ed i
cicloni.
Risale al 1654 l’inizio delle
osservazioni sistematiche contemporanee in diversi luoghi e con metodi uniformi,
per opera di L. Antinori, che curò l’installazione di numerose stazioni
meteorologiche in Italia (Firenze,
Pisa, Bologna, Milano, Parma e Vallombrosa) e all’estero (in Polonia e a
Innsbruck).
Tali iniziative furono poi riprese
nel 1750 dalla Royal Society a Londra e nel 1790 dalla Società meteorologica
palatina di Mannheim.
Nel periodo delle guerre mondiali,
la meteorologia ricevette un fortissimo impulso dettato dalla necessità
di previsioni sempre più affidabili e complete grazie al crescente progresso
tecnico e allo sviluppo su grande scala dell’aviazione in senso sia civile
che militare: a quel periodo va infatti attribuita l’introduzione della
cosiddetta teoria dei cicloni ad opera di Bjerknes e la nascita di quelle
che sono identificate come le due principali scuole di osservazione, quella
“norvegese” , basata sullo studio delle masse d’aria e dei fronti
che si avvalse del contributo dello stesso Bjerknes e quella “americana”
rappresentata al meglio da C. G. Rossby.
Numerose le branche che caratterizzano
ad oggi questa disciplina:
-
la meteorologia descrittiva
classifica e descrive fenomeni quali nubi, venti, precipitazioni e temporali
con l’ausilio di mezzi tecnici come radar e radiogoniometri,
-
la meteorologia fisica
e dinamica che spiega i moti dell’atmosfera con l’applicazione
delle leggi della termodinamica e che rappresenta quindi la principale
base scientifica per la formulazione delle previsioni
-
la meteorologia statistica
descrive la situazione atmosferica di singole zone o regioni in base
alla raccolta sistematica di uguali dati di osservazione
-
la meteorologia sinottica
si occupa di osservare in modo simultaneo numerose stazioni di rilevamento
per seguire lo sviluppo dei fenomeni a livello regionale e continentale.
In Italia le tre principali
reti di stazioni meteorologiche fanno capo al Servizio meteorologico dell’aeronautica
(che è l’unico a svolgere il regolare servizio delle previsioni del tempo
attraverso la diramazione di bollettini), all’Ufficio centrale di ecologia
agraria e difesa delle piante coltivate dalle avversità meteoriche del Ministero
delle Politiche Agricole e Forestali e al Servizio ideologico del Ministero
delle Infrastrutture e dei Lavori Pubblici.
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