ASINO
L’asino è
uno degli animali domestici più conosciuti ed apprezzati dall’uomo,
adorato e celebrato in molti luoghi del mondo per le sue doti di
instancabile lavoratore, per la qualità del suo latte e,
all’occorrenza, per le ottime carni.
Adorato già
nell’antico Egitto, venerato dagli Ebrei e deriso dai Cartaginesi,
simbolo di saggezza o, come il demonio, del mondo sessuale, umile
compagno di un bue riscalda Gesù nella mangiatoia a Betlemme ed è
con Lui nell’ingresso a
Gerusalemme, l’asino accompagna l’uomo tra miti e leggende da
millenni, sino ai giorni nostri. Diversa è la figura dell’asino
nella letteratura e nella cultura: se dal mito di Iside l’asino
riprende una certa connotazione negativa, come dimostra la
trasformazione del Lucio dell’Asino d’oro, o quella di
Pinocchio, in alcuni bestiari medievali l’asino si riscatta
quale figura sempre pronta al sacrificio, come dimostra la croce
impressa sul suo mantello.
L’asino domestico
discende probabilmente dall’Equus asinus africanus;
dall’Africa l’animale si è poi diffuso in Siria, Mesopotamia, Persia,
Tibet, Mongolia ed in tutta l’Asia, come dimostrano le due specie
affini, l’Onagro e l’Ermione. L’asino selvatico vive
in località desertiche, dove compie spostamenti anche notevoli alla
ricerca di cibo. In Europa l’asino è giunto durante il Neolitico.
L’animale è sempre
stato utilizzato per il basto, il tiro e come animale da sella. È un
animale rustico e resistente, intelligente ed affettuoso, dotato di
grande forza digestiva; la sua alimentazione non necessita di
particolari attenzioni. Il latte d’asino è molto simile a quello
umano; è indicato per i neonati e gli adulti con problemi
intestinali, grazie alla presenza del lisozima.
In seguito alla
meccanizzazione delle attività agricole, l’animale ha perso il suo
antico impiego; alcune razze risultano oggi scomparse.
Nell’immaginario di molti, l’asino resta legato a periodi di stenti
e miseria, di sudore e fatica. Eppure il fedele quadrupede è sempre
stato lì al suo posto, accanto all’uomo in ogni fatica, tra i ranghi
militari e nei pesanti lavori agricoli, vicino agli alpini o tra i
montanari, sempre pronto al sacrificio in cambio di un po’ di cibo e
qualche carezza.
Oggi l’asino
continua ad essere utilizzato in alcune regioni del mondo. Da
diversi anni in Italia l’asino è al centro di una riscoperta
economica e sociale; l’’animale trova impiego nel turismo (onoturismo,
ossia turismo a dorso di mulo) e nella pet therapy (onoterapia),
per aiutare persone con disturbi della personalità,
tossicodipendenti, portatori di handicap motori, etc. Secondo i dati
del 2007 di Coldiretti, nel nostro paese sono allevati circa 5.000
esemplari di 8 specie diverse (Amiatina, Asinara, Grigio
siciliano, Martina Franca, Pantelleria, Romagnola, Ragusana e Sarda),
soprattutto in Sicilia e Abruzzo. Nel 2006 si è istituito a Roma il
Consorzio Produttori del Latte d'Asina; questo particolare latte,
molto simile a quello materno, è utilizzato per l’alimentazione dei
neonati e nell’industria cosmetica (già nell’antica Roma erano note
le proprietà del latte d’asina). La carne dell’animale, infine,
viene utilizzata, insieme a quella di maiale, per produrre ottimi
insaccati.
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