ASINO DELL’ASINARA
L’asino
dell’Asinara è un razza asinina autoctona dell’omonima isola; le
origini dell’animale si confondono tra leggenda e notizie
frammentarie; secondo alcuni, infatti, l’asino sarebbe giunto
sull’isola dopo il naufragio di un’imbarcazione egizia. Secondo
altri, l’animale sarebbe stato importato dall’Egitto circa due
secoli fa dal Marchese di Mores Duca dell’Asinara. Di certo, questo
particolare animale vive solo in pochissimi esemplari.
L’asino
dell’Asinara è un animale dalle dimensioni ridotte; l’altezza
al garrese di un maschio adulto arriva a poco più di 1 metro. Il
mantello si presenta nella tipica colorazione bianca; la cute è
rosa, gli occhi celesti (varietà albina). Una buona
percentuale di esemplari si presenta con mantello grigio.
La testa è grande,
quadrangolare, il collo proporzionato, la spalla corta, il torace è
stretto. Le articolazioni sono larghe e spesse.
Secondo i dati del
Parco Nazionale dell’Asinara, l’asino bianco dell’Asinara è arrivato
nel 2008 a circa 120 individui; a questi vanno aggiunti alcune
decine di esemplari presenti sull’isola, grazie ai programmi di
recupero dell’Istituto Incremento Ippico della Sardegna.
Le razze asinine
dell’Asinara risultano particolarmente interessanti perché sono le
uniche rinselvatichite in Europa. Gli esemplari maschi vivono
solitari durante i mesi invernali, mentre le femminine vivono con i
piccoli; con l’arrivo della primavera, i maschi si uniscono ad una o
due femmine. Purtroppo, la scarsa fertilità delle femmine, la
marcata consanguineità e l’elevata aggressività dei maschi adulti
nei confronti dei giovani portano la specie a continui rischi di
estinzione. Al fine di tutelare la salute della razza, sono state
stipulate convenzioni specifiche tra il Parco Nazionale
dell’Asinara, l’Ente Foreste della Sardegna e la Facoltà di
Veterinaria di Sassari.
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