BARDOTTO
Come il mulo, anche
il bardotto è un ibrido di razze equine; deriva infatti dall’incrocio
di un cavallo con un’asina. Del primo mantiene il
mantello e la criniera, del secondo la statura (generalmente 1 metro
e 40) e la conformazione. Viene spesso confuso con il mulo; in
realtà si differenzia non soltanto per l’aspetto esteriore, che è
più simile al cavallo, ma, soprattutto, per una minore resistenza
alla fatica.
Come il mulo, il
bardotto maschio è generalmente sterile. L’animale era conosciuto
già in Mesopotamia, come animale da traino; fino ad alcuni decenni
fa era allevato principalmente in Sicilia, Spagna e Portogallo.
Un tempo il
bardotto era utilizzato come animale da soma e da traino; nel corso
del Novecento è stato impiegato dai ranghi militari per il trasporto
pesante, soprattutto armi, munizioni e vettovagliamento.
In seguito alla
meccanizzazione di molti lavori, il bardotto viene allevato
principalmente come animale da macello. Le sue carni, come tutta la
carne equina, sono apprezzate per l’alto valore nutritivo.
In alcuni casi
trova impiego nell’ippoterapia e nella pet-terapy.
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