BARDIGIANO
Il Bardigiano originario delle valli del Taro e del Ceno, prende il
nome del paese di Bardi, un tempo irrisorio stato, e poi territorio del
ducato di Parma ai tempi in cui i signorotti locali avevano una propria
cavalleria militare che doveva essere in grado di muoversi sui monti. Di
quei tempi ci rimane il castello di Bardi, e i suoi cavallini. Questa
razza si è fissata nei secoli, essendo cavalli adatti alle zone di
montagna, all’interno di un’area delimitata, che va dalle zone interne
dell’Appennino Parmense e Piacentino fino ai confini delle province di
Massa, La Spezia e Genova. Piccolo e robusto cavallo di montagna.
C’è
chi dice possa risalire all’epoca romana. Cavalli locali s’incrociarono
con soggetti pesanti della Gallia Belgica, altri ritengono le sue
origini più remote, legate ai cavalli dei Liguri che tentarono di
fermare l’avanzata dei Romani. Con il dominio del Landi e del Fieschi,
nel 1500-1600 furono importati miglioratori arabi e friulani, alla fine
della 1° guerra mondiale l’esercito requisirono molte fattrici per
accoppiarle con asini francesi e di Martina Franca allo scopo di creare
soggetti forti e resistenti da usare militarmente, la razza aveva
iniziato ad impoverirsi sensibilmente, e si decise di aiutarla con
incroci di cavalli avelignesi che gli assomigliavano molto, sia
morfologicamente, che per tipo d’impiego.
Gli allevatori non erano però soddisfatti degli incroci ottenuti, e
dopo la 2° guerra mondiale seguitarono a cercare di selezionare un
cavallo che li accontentasse. I tentativi degli anni 50-60 fatte
dall’istituto d’incremento ippico, volti più al miglioramento, che al
recupero di una razza in declino, non riuscirono a creare buoni
soggetti. Negli anni 70, grazie alla comunità montana dell’Appennino
Parmense che s’interessò seriamente delle sorti del bardigiano, si cercò
di recuperare tutte le caratteristiche storiche dei cavalli locali, con
incroci di riproduttori Franches Montagnes.
Nel 1977 il Ministero
dell’agricoltura e Foreste approva e istituisce il libro genealogico del Bardigiano, che diventa a tutti gli effetti razza italiana con
specifiche caratteristiche morfologiche. Oggi l’allevamento si è
consolidato nelle aree collinari e montane dell’Emilia, Liguria, e parte
della Toscana. Il bardigiano è un pony di grande taglia, 145cm. al
garrese. Il mantello è baio, baio scuro o morello mal tinto, con
possibili balzane se non troppo evidenti e comunque inferiori a 4,
stella non troppo grande, non è ammessa la lista. Anche se di
costituzione robusta, non manca di vivacità, testa piccola, con il collo
arcuato, ad ampia base d’attacco, folta criniera, petto ampio, e dorso
di media lunghezza, groppa larga, gli arti sono asciutti con appiombi
regolari, stinco e pastorale corto, zoccoli larghi con unghia scura.
Rustico e frugale si adatta bene ai mutamenti climatici predilige
collina e montagna, e si alleva normalmente allo stato brado. Ha un
carattere docile che si presta bene al turismo equestre.
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