MONTERUFOLI
Questo pony d’aspetto robusto è frugale nel cibo e molto longevo, la
testa appare lunga e pesante, il collo non molto lungo è muscoloso, ha
folta criniera, il dorso largo e massiccio, groppa obbliga, la coda ha
un’attaccatura bassa, arti sono forti e muscolosi, gli zoccoli appaiono
compatti e resistenti, nel suo insieme ha un aspetto armonico, dopo
essere stato domato è docile e versatile. Ottimo nell’uso della sella è
consigliato per l’equitazione dei giovanissimi.
Le notizie storiche su questo cavallo risalgono all’era Volgare. Il
pony di Monterufoli è l’ultimo membro della numerosa varietà di pony
Selvena ormai estinto che viveva sulle colline e montagne della Maremma
Toscana.
Era una razza privata e i proprietari terrieri li allevavano
apposta. Questo cavallo inizialmente ebbe un notevole sviluppo, era
usato negli spostamenti tra Grosseto e Pisa perché era adatto a questi
tratti impervi essendo robusto, resistente, e frugale. Fino al secolo
scorso appartenevano al conte Maffei di Volterra, e nel 1913 insieme
alla tenuta di Monterufoli (da qui il nome) passò al casato della
Gerardesca, che conservò questa razza altrimenti estinta.
Il
miglioramento e la fissità della razza furono apportati dai riproduttori
dei Monti della Tolfa e da soggetti orientali di taglia ridotta.
Nell’ultimo dopoguerra il cavallo della razza Selvena-Monterufoli andò
estinguendosi a causa dello scarso interesse per l’utilizzo sportivo.
Solo negli ultimi tempi con il ritrovato interesse da parte dei bambini
per gare sportive con pony sta cambiando a suo favore la situazione.
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