Cavallo e
cavalcare in pratica
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Cavallo e
cavalcare in pratica
Spesso per chi
si avvicina al mondo del cavallo si aprono due vie, entrambe stimabili,
nobili, salutari e di assoluta sintonia ambientale. La prima è
quella di intraprendere un'avventura bellissima fatta di allenamento,
frequentazione di ambienti ippici, studio dell'animale tramite libri,
riviste, filmati e del suo comportamento fatto sul campo, l'imparare
tutte le tecniche occorrenti per capirlo, allevarlo, curarlo e stabilire
un rapporto con lui.
Questa strada può finire con la completa dedizione
ad un nuovo modo di vivere, magari aprendo un maneggio, diventando
veterinari specializzati in equini, diventare istruttori o allevatori.
Purtroppo per percorrere questa prima strada occorre un investimento
economico ragguardevole e chi, leggendo queste righe, sta esclamando:
"non è vero!", deve riflettere su quanto costa passare parecchie ore a
settimana ad allenarsi, sul costo delle trasferte, delle attrezzature,
quello del mantenimento del cavallo (due, per non stancarli troppo),
veterinario, possibili monte, le varie iscrizioni a club, gare,
federazioni, e tanto altro.
Se qualcuno riesce a non spendere neanche un
euro per tutto ciò (caso raro) deve pur ammettere che il grosso monte
ore impiegato va sottratto ad altro, dunque ha un costo, magari
esclusivamente sociale. La seconda via è frequentare occasionalmente
maneggi, fare trekking equestri organizzati, assistere da spettatori ad
eventi, fiere e gare, informarsi, senza spendere, sulle tecniche, gli
equini, le attrezzature, fare prima un po' di scuola poi delle
passeggiate a cavallo.
Non c'è meno amore in questi seconda via, solo
meno disponibilità di denaro e/o di tempo. Ecco che Correre nel verde
cerca, per quanto può di intervenire, cercando di dare informazioni
pratiche ed utili per permettere a chi a tanta voglia e poche
possibilità di affacciarsi in qualche modo, in uno dei mondi naturali,
sportivi, ecologici, simbiotici più antichi della storia umana. Allora,
chi è un professionista cosa deve fare con la nostra rubrica? Sorridere
benevolmente, correggerci, documentarci e sentirsi soddisfatto che c'è
chi tenta di gettare un ponte fra lui e i neofiti.
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