Correre nel verde Voglia di bici: ciclismo e biciclette - Correre nel verde direttore responsabile Giorgio Gandini


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Grandi Campioni

Eddy Merckx

Edouard Louis Joseph Merckx è il nome completo di uno del veri e propri miti del ciclismo. Basti pensare che il soprannome di questo ciclista è "Il Cannibale".

Si tratta di un ciclista nato nelle Fiandre, in Belgio, nella città di Meensel-Kiezegem, nel 1945. Un amante delle gare in bicicletta a tutto tondo, un atleta che si è impegnato in competizioni sia su strada che su pista.

Nel 1965, a soli venti anni e con numerose vittorie ottenute nella categoria dilettanti, Merckx diviene un ciclista professionista.

Già nel 1966 arriva la prima vittoria dell'atleta nelle competizioni professionistiche, riuscendo a trionfare nella Milano Sanremo. In ogni caso gli anni d'oro della carriera del belga saranno intorno agli anni '70.

Nella fantasia del grande pubblico Merckx divide il ruolo di vero e proprio mito del ciclismo con Fausto Coppi.

Nel 1968 arriva la sua prima affermazione al Giro d'Italia, divenendo il primo belga ad affermarsi in questa competizione.

Nel 1969, quando si trova nuovamente in testa al Giro d'Italia, viene scoperto positivo ad un controllo antidoping e costretto ad abbandonare la corsa. Il fatto ottiene una grande risonanza mediatica, in una situazione dove molti quotidiani sportivi, sia belga che italiani, si schierano a favore del corridore belga professando l'innocenza o per lo meno la buona fede dell'atleta.

La sospensione del ciclista non dura a lungo. Infatti una rapida inchiesta condotta dall'allora presidente dell'UCI (Unione Ciclistica Internazionale) Adriano Rodoni, sancisce che l'atleta belga aveva agito sempre in buona fede e decide per una sospensione della squalifica.

Sospensione che permette a Merckx di partecipare al Tour de France del 1969, competizione che vince in maniera netta e sicura.

Nello stesso anno, gareggiando in pista, il belga, a causa di una brutta caduta, subisce un forte colpo alla testa ed uno spostamento del bacino e della colonna vertebrale.

Alla luce di questi malanni cronici, il ciclista soffrirà negli anni a venire di mal di schiena, ma tutto ciò non gli impedirà di proseguire ad aggiungere vittorie a vittorie.

Nel palmares dell'atleta belga, infatti, possiamo trovare ben 5 Tour de France, altrettanti Giro d'Italia e una Vuelta a Espana.

Inoltre Merckx ha ottenuto il titolo iridato di Campione del Mondo di ciclismo su strada per ben 3 volte.

Nel 1972 realizza un record dell'ora, primato superato poi in futuro da diversi altri atleti.

Impressionante è il numero di record che negli anni '70 Merckx ha fissato e che ancora oggi, nel 2012, risultano essere imbattuti. Infatti ricordiamo che detiene il maggior numero di vittorie sia alla Milano Sanremo (7) che alla Freccia Vallone(3) che alla Liegi Baston Liegi(5).

Inoltre è l'atleta che condivide con l'irlandese Stephen Roche il risultato di aver vinto nello stesso anno Giro d'Italia, Tour de France e Campionato del mondo su Strada (nel 1974 per Merckx, nel 1987 l'irlandese).

Restando alle grandi corse a tappe, Merckx risulta detenere il record di maglie di leader della corsa indossate sia in Italia che in Francia. Per il Tour il primato è di  ben 111 maglie gialle mentre per il Giro sono 77 maglie rosa.

Nel 1978 decide di abbandonare l'attività agonistica sulle due ruote. Il suo curriculum vanta 426 competizioni vinte su strada, 98 nel ciclismo su pista ed addirittura 2 nel ciclocross.

Il figlio del "Cannibale", Axel Merckx, diverrà anche lui ciclista professionista tra il 1993 e il 2007, senza rinverdire i fasti del genitore.

La passione per il ciclismo non abbandona Eddy Merckx che, nel 1980, inizia a produrre biciclette da corsa. I prodotti targati Merckx risultano essere apprezzati, tanto da fornire molte squadre professionistiche nel corso degli anni. L'abitudine a vincere resta anche addosso ai veicoli, anche se non si notano tanti trionfi come quando Merckx era in sella. Le biciclette Merckx riescono ad ottenere solamente 2 vittorie al Giro delle Fiandre e 3 nella Parigi Roubaix.

Inoltre tra gli anni '80 e '90 Merckx ha occupato il ruolo di Commissario Tecnico della nazionale belga di ciclismo su strada. Successivamente si preoccupa di patrocinare la squadra di ciclismo belga della Vlaanderen,

Nel 1996 il re Belga Alberto II nomina il grande ciclista Barone, una onorificenza mai ottenuta da uno sportivo nello stato belga, mentre l'UCI, nel 2000, insigne il "Cannibale" del titolo di "Ciclista del Secolo".

Inoltre se si visita Bruxelles si può verificare l'esistenza di una fermata della metro intitolata al grande ciclista (fermata attiva dal 2003).

Sempre in Belgio troviamo altre due costruzioni che riportano il nome di Eddy Merckx, dimostrando come il ciclista sia ritenuto una vera e propria leggenda e mito nazionale.

Ad Anderlecht è esposta la bicicletta protagonista della vittoria del record dell'ora del 1972, mentre nel 2006 il velodromo di Gand viene intitolato a nome dell'atleta.

Le poste belga hanno emesso, nel 2010 una serie di francobolli che immortalano l'atleta.

 

Principali vittorie:

1966 Milano Sanremo

1967 Milano Sanremo, Campionato del Mondo

1968 Parigi Roubaix, Giro d'Italia

1969 Milano Sanremo, Tour de France, Liegi Baston Liegi

1970 Parigi Roubaix, Giro d'Italia, Tour de France

1971 Milano Sanremo, Campionato del Mondo, Tour de France, Liegi Baston Liegi, Giro di Lombardia

1972 Milano Sanremo, Giro d'Italia, Tour de France, Liegi Baston Liegi, Giro di Lombardia

1973 Parigi Roubaix, Giro d'Italia, Liegi Baston Liegi, Vuelta a Espana

1974 Campionato del Mondo, Giro d'Italia, Tour de France

1975 Milano Sanremo, Liegi Baston Liegi

1976 Milano Sanremo

 

 

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