LO SPORT:
QUANDO, DOVE E COME SI VUOLE
Come ci si sente dopo una
bella corsa immersi nel verde, una partita di tennis, una bella nuotata,
una pedalata all’aria aperta (possibilmente pulita)? Come si suol dire "stanchi
ma felici".
Il misterioso motivo di quella
bella sensazione di energia positiva, sia fisica che emotiva, è l’aumento
della serotonina - il cosiddetto ormone del buonumore - e dell’adrenalina,
prodotti entrambi dall’attività fisica.
Lo sport (dall’inglese
to sport = giocare, divertirsi) è da sempre – ma soprattutto nella società
moderna - un dovere, un diritto, un gioco, un hobby, una medicina: a tutti
i livelli, se praticato con oculatezza e parsimonia, non ha limiti di età
o particolari controindicazioni. Al contrario, contribuisce a rallentare
il processo d’invecchiamento (a meno che non si tratti di sport a livello
agonistico, caso in cui subentrano dei meccanismi diversi) e a mantenerci
in buona forma e salute.
Ormai entrato nelle abitudini
quotidiane della maggior parte di noi, lo sport - grazie anche alla moda
che esalta il concetto di "fitness" – spesso diventa slogan e sinonimo di
una vita sana e moderna, all’insegna dell’amore verso sé stessi, verso il
proprio corpo e verso la natura.
Ma il gioco sportivo
e le sue regole affondano in realtà le radici nella notte dei tempi: testimonianze
risalenti al II millennio a.C. parlano già di manifestazioni sportive in
Cina, anche se la vera consacrazione storica di tali usanze si ha in Grecia
con la nascita delle
Olimpiadi.
I "giochi olimpici" si disputarono
per la prima volta nel 776 a.C., ripetuti ogni quattro anni nella città
di Olimpia, in onore di Zeus fino al 393 d.C., anno in cui vennero sospese
dall’imperatore Teodosio, per poi riprendere, per la prima volta in tempi
moderni, nel 1896 ad Atene con l’attuale nome di "Olimpiade".
Attualmente il riferimento
mondiale dello sport è il
CIO - Comitato Internazionale
Olimpico e per quanto riguarda l'Italia il
CONI – Comitato
Olimpico Nazionale Italiano.
Non si può dimenticare che lo sport è un'arma importante
contro le disabilità di qualsiasi genere come potete leggere in questo articolo
dedicato "all'isola
felice".
Il movimento fisico in sé
è quindi strettamente connesso con la manifestazione della natura umana,
poiché ne facilita la crescita, l’integrazione sociale e i rapporti interpersonali,
soprattutto nelle prime fasi di socializzazione e di sviluppo del bambino,
fasi in cui ottimizza lo sfogo dell’energia sublimando spesso l’aggressività:
ottimo a livello amatoriale, permette ad ogni soggetto, in base alla sua
anamnesi personale e alle sue passioni, di regolare il ritmo, l’intensità
e l’impegno del suo lavoro fisico per accrescere il suo benessere. Il tutto
a patto di non esagerare, compiendo lavori che alla lunga possano rivelarsi
dannosi, non per niente esiste il settore della
medicina dello sport,
che cura tutti gli aspetti medici che possano derivare dalla pratica
sportiva e, fra le tante altre cose di sua pertinenza, si impegna a debellare
il dannosissimo uso di
doping.
Bando ad ogni leggerezza,
dunque: qualsiasi tipo di attività sportiva non va intrapresa senza una
preventiva ed adeguata visita medica, possibilmente da uno specialista in
medicina dello sport, soprattutto se si intende affrontare sforzi di elevata
intensità.
Il proprio svago e la propria
gratificazione personale devono quindi accompagnarsi ad una scelta lucida
e cosciente, che prenda in considerazione la nostra età (e con questo non
si intende solo quella anagrafica, ma quella del proprio cuore, dei propri
muscoli e delle proprie articolazioni, non coincidenti spesso perché influenzate
da mille fattori), i ritmi di vita a cui siamo sottoposti e, non ultimi,
i nostri gusti e le nostre passioni.
Elisir di giovinezza spirituale
e fisica, nessuno sport, dai più classici ai più spericolati e meno noti,
è infatti da considerarsi dannoso e da eliminare a priori, se si seguono
le corrette indicazioni di fondo.
Dobbiamo solo mettere da
parte la pigrizia: sicuramente dopo saremo lautamente ricompensati!
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