GOLF
Le origini storiche del golf e l’etimologia
del termine sono confuse, contese e si perdono nel corso dei secoli. Tanto
per essere chiari nel tempi dell’antica Roma esisteva la "paganica",
gioco con ove compare una palla di piume. Atti storici parlano della
pratica (anche molesta) del golf in Olanda nel 1300 circa. Sta di
fatto che, tradizionalmente, la nascita del golf è Scozzese. L’anno
di partenza è il 1413 perché in quell’anno fu fondata l’Università di Saint
Andrews ma manca qualsiasi prova documentale, mentre, ironia della sorte,
le prove storiche della diffusione del gioco in Scozia, risultano antecedenti
di decine (se non di più) di anni.
Il gioco continuò ad essere praticato
in Scozia dopo il XV secolo e, dagli Acts of Union del 1707, si diffuse
in tutta la Gran Bretagna, dove cominciarono a fiorire le prime associazioni,
tra cui la più nota è senz’altro il Royal and Ancient Golf Club of
St. Andrews, presso la quale sono tuttora depositate le regole ufficiali
di questo sport. Dal XIX secolo in poi, grazie alla pratica nelle colonie
inglesi, si diffuse in tutto il mondo.
Il golf è uno sport che si pratica
all’aperto, in ampi spazi verdi (ecco perché i luoghi dove si pratica vengono
chiamati campi da golf o più correttamente green).
Scopo del gioco è mandare in buca,
con il minor numero di tiri possibile, colpendola con una mazza, una pallina
pesante circa 50 grammi e dal diametro di 4,267 centimetri. Le buche sono
18 (ci sono campi con nove buche) posizionate l’una dall’altra in modo variabile,
approssimativamente fra i cento e i cinquecento metri.
Le mazze, comunemente chiamate bastoni,
si suddividono in Legni (per i lanci lunghi), Ferri (per lanci medi e corti)
e Putter, lo speciale bastone, visto mille volte nei film, che serve per
imbucare la palla sul green nella parte finale del gioco. Ferma restando
l’esattezza storica del riferimento materico di "legni" e "ferri", si ricorda
che da tempo si usano altri materiali spesso combinati fra loro.
Un set di gara è composto da un numero
massimo di 14 bastoni, scesi in campo dipende dall’abilità del giocatore
riuscire a capire ad ogni tiro con quale mazza colpire la pallina per ottenere
un risultato ottimale.
Il Golf è uno sport disciplinato
da numerose regole internazionali che servono per dare una linea comune
di gioco e di comportamento in campo, da tenere presente che i concetti
di “handicap” e di “etichette” sono comunque sempre presenti.
Le gare di golf sono di due tipi:
lo Stroke-play e il Match-play. Nel primo i concorrenti sono tutti avversari
fra loro, nel secondo un giocatore gareggia con l’altro a eliminazione diretta.
Le regole di questo sport sono fissate
per l’Europa dal Golf Club di St Andrews, per gli Stati Uniti d’America
dalla USGA (United States Golf Association), per il resto del mondo dalla
WAGC (World Amateur Golf Council), per i professionisti ci sono singole
associazioni in ogni paese (PGA - Professional Golf Association).
I tornei più importanti del mondo
sono: il grande Slam, il Masters, l’US Open, il British Open, il PGA Championship,
la Ryder Cup e il World Matchplay.
Per quanto riguarda l’Italia il punto
di riferimento dei golfisti è la Federazione Italiana Golf (FIG).
Purtroppo il Golf è ancora considerato
in Italia, complici spesso i prezzi, uno sport di èlite, anche se negli
ultimi anni si cerca di contrastare questa tendenza ed uniformarlo ai modelli
anglosassoni dove a Club esclusivi si affiancano strutture alla portata
di tutti che non hanno, sotto nessun profilo, nulla da invidiare a chicchessia.
Link di riferimento:
Federazione Italiana
Golf (FIG)
Royal and Ancient Golf Club
of St. Andrews
USGA (United
States Golf Association)
International
Golf Federation
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