Polo
Il Polo è una tra le competizioni sportive più antiche della storia. Se
ne hanno tracce addirittura molti anni prima di Cristo in Mongolia, dove
degli uomini, in groppa a piccoli cavalli, rincorrevano un topo
muschiato. Il gioco come lo conosciamo noi è però il risultato di una
lunga serie di cambiamenti. Il primo, e più evidente è la sostituzione
del topo con una pallina di radice.
Il gioco iniziò a conquistare la passione di terre vicine alla Cina come
l’India e la Persia.
Proprio durante la dominazione britannica dell’India, alcuni ufficiali
inglesi portarono in occidente questa disciplina, dandogli delle regole
più precise. Anche il nome deriva dalle terre d’oriente: infatti in
Tibet il gioco si chiama “Pulu”, da cui deriva l’anglofono “Polo”.
La prima apparizione di questo sport in Italia risale al 1940.
Lo scopo del gioco è semplice: segnare il maggior numero di punti nella
porta avversaria.
La partita si svolge in un campo grande al massimo 180 per 275 metri, al
minimo 146 per 183 metri. La competizione è a cavallo le squadre sono
composte da 4 giocatori muniti di una mazza. La durata di un incontro
può variare , in quanto sono previste partite di 4 o 8 tempi. Ogni tempo
dura 8 minuti, con un intervallo di 3 minuti.
Il polo è stato disciplina olimpica dal 1900 al 1936, edizione in cui
venne cancellato dalla manifestazione.
Negli anni ‘80 è nata la FIP, Federazione Internazionale di Polo, con lo
scopo di far rientrare questa disciplina tra gli sport olimpici. Per
giungere a ciò organizza con cadenza quadriennale la coppa del Mondo di
Polo.
|