RALLY
Il rally è una competizione automobilistica svolta
su strade pubbliche; le vetture utilizzate derivano da quelle della
produzione di serie, a cui sono molto simili esteticamente.
Oggi la Federazione Internazionale dell’Automobile
(FIA) si interessa di regolare i rally, dividendoli in varie categorie
che gareggiano nel Campionato Mondiale rally. Per la regolamentazione
in Italia, invece, si fa riferimento alla FICR (Federazione Italiana
Cronometristi)
Il rally deriva dalla Mille Miglia, che ha rappresentato
una gara molto prestigiosa nei primi cinquanta anni del secolo scorso;
oggi tra le competizioni italiane più conosciute troviamo quelle di
Sanremo, Monza, Ticino, Valle Varaita, Valtellina e San Marino, mentre
tra le internazionali ci sono Montecarlo e la Parigi Dakar.
La massima competizione è il Campionato del Mondo
Rally (WRC), diviso in 16 tappe svolte in tutto il mondo: Svezia, Messico,
Cipro, Grecia, Finlandia, Germania, Giappone, Francia, Australia, Turchia,
Principato di Monaco, Nuova Zelanda, Italia, Argentina, Gran Bretagna
e Spagna.
Le prime competizioni di rally europee moderne sono
nate a partire dai primi anni del 1900; si svolgevano su lunghe distanze
e durante la percorrenza venivano stabiliti dei punti di controllo
per i tempi.
Fino agli anni ’70 la disciplina era caratterizzata
da grande spirito di avventura, ma implicava anche una forte resistenza,
sia riguardo alle doti meccaniche della macchina che riguardo ai piloti;
oggi ciò che emerge dalle gare è invece il lato agonistico e velocistico.
Per quanto riguarda le categorie, queste sono stabilite
in base alle caratteristiche del motore e delle parti meccaniche dell’auto
e sono divise in gruppi. Il gruppo A è il più ambito e racchiude automobili
che arrivano fino a 300 cavalli.
Solamente negli anni ’70 c’è stato un gruppo di automobili
meccanicamente più sviluppato del gruppo A: era chiamato gruppo B, costituito
da più 200 automobili, con cilindrate che toccavano anche i 600 cavalli;
il gruppo fu però presto abolito a causa della velocità spregiudicata
che causò molte vittime.
Il rally si svolge attraverso varie fasi: una partenza,
seguita da tratti di trasferimento e tratti cronometrati (o prove
speciali), che sono chiuse al traffico e necessarie per misurare i tempi
e stilare la classifica.
Le partenze sono quasi sempre successive, a distanza
di 1 minuto, tranne nel caso di condizioni ambientali sfavorevoli, come
l’eccessiva polvere: in questo caso queste sono più diradate.
Ad ogni controllo orario (C.O.) i concorrenti devono
dimostrare di rispettare la tabella di marcia; se ciò non avviene, vengono
sottoposti a penalizzazione, ovvero sono attribuiti ulteriori secondi
al tempo finale.
Durante la gara è fondamentale osservare il codice
della strada; sono inoltre previsti dei riordini, ovvero delle soste
dai 10 ai 30 minuti, durante i quali gli organizzatori gestiscono i
ritiri. Sono inoltre previsti il parco assistenza, dove possono essere
riparate le macchine, e il refuellling per il rifornimento di
carburante.
Nel rally si gareggia con un equipaggio composto
da due conduttori, chiamati in gergo pilota (o primo conduttore) e navigatore
(secondo conduttore): entrambi possono alternarsi alla guida durante
la gara.
Il navigatore, durante i trasferimenti, segue il
road book, una sorta di memorandum per tenere i tempi di percorrenza
e in cui ci sono informazioni di vario genere fornite dagli organizzatori
come le distanze tracciato da seguire nel caso in cui si incontrino
bivi.
Il secondo conduttore ha inoltre il compito di leggere
le note, ovvero una codifica alfanumerica, per indicare al primo conduttore
la tipologia di strada o curva che li aspetta.
Tra i piloti che hanno fatto la storia del rally
possiamo menzionare: Orioli, Munari, Kankkunen, Rohrl, Murkku, Makinen,
Del Zoppo, Corradin, Ceccato, Battistolli (chiamato Lucky) e Ormezzano.
Tra le case produttrici più conosciute citiamo:
Lancia,
Renault,
Alfa Romeo,
Mitsubishi,
Ford e
Subaru.
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