Varna Pranayama
Un’autoterapia con il colore
di Amadio Bianchi
Ecco una tecnica molto semplice, per mezzo della
quale potrete trasformare il vostro atteggiamento negativo in positivo e
"ricaricare le batterie" conducendo l’energia universale (prana) a rivitalizzare
il sistema nervoso e il piano fisico.
Sdraiatevi sul pavimento in posizione di
rilassamento (savasana) favorendo, con il sopraggiungere dell’immobilità, il
rallentamento delle attività fisiche, emozionali e mentali. Ho già fatto notare
in altre occasioni che quando ci si dispone a simili pratiche, sarebbe bene
scegliere un luogo silenzioso e confortevole. Meglio evitare di stendersi al
sole nelle ore più calde. In caso di necessità ci si può coprire. E’ bene tenere
presente che, durante il rilassamento, si verifica un rallentamento della
circolazione del sangue ed un abbassamento della pressione che portano ad una
generale sensazione di freddo.
Mantenete la mente quieta ma in piena
consapevolezza. Contemplate il vostro respiro: fate in pratica da "spettatori"
all’aria che entra nelle vostre narici e che passando nei condotti nasali scende
sino ai polmoni. Osservate poi il movimento inverso. Continuate fino a quando
siete così assorbiti da questo movimento da divenire il respiro stesso e
avvertite ogni altra percezione, prima passare in secondo piano e poi svanire.
Siate consapevoli solo del "soffio", null’altro. In breve beneficerete di un
piacevole stato estatico. A questo punto sforzatevi di portar fuori della
memoria il vostro colore preferito. Il vostro colore "psichico" preferito, non
quello che ognuno sarebbe portato a scegliere in quel momento per vestirsi,
legato ai cambiamenti del piano emozionale, ma quello profondo che appartiene
alla natura essenziale e stabile, assai poco soggetta a cambiamenti. Nello stato
di assorbimento in cui la pratica vi ha portato diviene facile individuarlo
dentro di sé. Adopratevi per sviluppare quest’immagine fino a farla divenire
reale, concreta, fruibile dai vostri sensi interni.
Provate a schiarirla
rendendo il vostro colore preferito un po’ più luminoso di come siete riusciti a
visualizzarlo. Ora immaginate che ogni cosa, ad esempio il mondo degli oggetti
che vi circonda e persino l’aria che respirate, sia di quel colore. In un certo
senso è come se ciò che si riesce a vedere fosse visto attraverso un filtro e si
respirasse aria colorata. L’aria passando dalle vostre narici scende nella gola,
poi nei polmoni e, questi organi si colorano del colore preferito reso luminoso
dal vostro precedente sforzo. Poco dopo l’aria non esisterà ma state movendo per
mezzo del respiro un flusso colorato guidandolo nel vostro corpo, portandolo
nell’area dell’addome, nel plesso solare. Trattenete senza sforzo il respiro
rimanendo concentrati in questo punto e poi espellete. Dopo alcune respirazioni,
continuate a muovere il flusso colorato e condurlo al plesso solare, tuttavia,
mentre trattenete l’aria, una spirale immaginaria, partendo dall’ombelico si
estende fino a coprire tutta la superficie dell’addome. Espirate normalmente.
Ripetete più volte ma in seguito, durante l’espirazione, ipotizzate di spingere
il flusso colorato dall’ombelico verso la periferia del corpo, in ogni
direzione. Dovete insistere fino a raggiungere una reale sensazione di totale
saturazione. Nell’immaginazione, il vostro corpo, come un contenitore, deve
essere totalmente saturo di quel colore. Insistete ancora, sempre allo stesso
modo: inspirate aria colorata portandola al plesso solare e, mentre trattenete,
ideate la spirale in espansione che partendo dal vostro ombelico va a coprire
l’intera superficie dell’addome; quando espirate, dal plesso solare immaginate
di spingerla in tutte le direzioni verso la periferia del corpo; avendo tuttavia
già ottenuto una totale saturazione la immaginate uscire dai pori della vostra
pelle spingendo così all’esterno ciò che ancora non vi è riuscito colorare
ovvero la vostra residua negatività. Avverrà così un processo di completa
purificazione psico-fisica.
Al primo accenno di stanchezza, fermate il
processo d’autosuggestione e ritornate a prendere coscienza del respiro
spontaneo e naturale, del vostro corpo e della sua posizione. Prima di iniziare
a sciogliere la posizione, procedimento da sviluppare con attenta gradualità,
"esteriorizzate" la vostra coscienza divenendo consapevoli dei rumori che vi
giungono dall’esterno e della stanza nella quale vi trovate. Soffermatevi ad
ascoltarli, senza analizzarli: è il suono della vita intorno a voi. Poi
ritornate a prendere coscienza del vostro corpo ed iniziate a muoverlo con
piccoli movimenti: muovete prima le dita dei piedi, poi delle mani, ruotate la
testa a destra poi a sinistra ed infine individuate quali sono i movimenti
spontanei che il vostro corpo desidera fare in quel momento ed assecondatelo. In
seguito portatevi seduti soffermandovi qualche secondo per lasciare normalizzare
la pressione del sangue ed infine alzatevi.
Dopo aver svolto correttamente la pratica si può
notare che il contenuto della mente risulta modificato e rinnovato in positivo.
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