CAVALLO MAREMMANO
Il cavallo maremmano ha
inizio con la selezione naturale nelle campagne della Toscana meridionale e
dell'alto Lazio, dove varie razze, tra cui anche quella germanica, erano
lasciate libere di unirsi a cavalli locali allevati allo stato brado.
I nati da
questa mescolanza dovevano vedersela con la campagna notoriamente ostile della
maremma, adattandosi a poco cibo, terreni impervi, avversità climatiche. I
soggetti che superavano queste difficoltà erano cavalli robusti, veloci e
frugali, esteticamente però non erano molto attraenti, per questo erano
ritenuti di poco pregio.
Il cavallo maremmano dell'epoca era descritto con testa
pesante e profilo montonino, un'altezza di circa 150 cm, d'aspetto disarmonico,
gli arti robusti e zoccoli forti, criniera e coda folte ed arruffate, i colori
del manto anche se perlopiù bai o morelli vi erano anche eccezioni di sauro o
grigio. Non si poteva affermare che fosse un bel cavallo, ma era adatto al duro
lavoro dei butteri ed era economico allevarlo.
Usato anche dall'esercito a fine
800 si cerca di creare e selezionare soggetti eleganti ed elastici,
incrociandoli con arabi e purosangue inglesi, si hanno così animali robusti,
anche di notevole statura, dal manto morello o baio, senza degradazioni di segni
o balzane che presentano un carattere coraggioso e allegro, nel frattempo docile
e generoso verso gli ordini che gli s'impartiscono, non si rifiuta mai sia di
saltare un fosso sia di cimentarsi con il bestiame. L'antica razza però con
questo metodo di selezione è ridimensionata a pochi capi, che vivevano ancora
allo stato brado nelle aziende dove operavano i butteri, e dei nuovi soggetti
solo qualche cavalla aveva ancora il muso montonino come il cavallo germanico
mentre il corpo ormai ricordava la razza asiatica.
I nuovi puledri
iniziano ad essere curati nelle scuderie e non più lasciati allo stato brado,
essendo maggiormente controllato e selezionato, il maremmano comincia la sua
ascesa sportiva, si può ricordare Nasello (1922) partecipante a 31 concorsi
ippici, o montati da Pietro D'Inzeo e Graziano Mancinelli, i cavalli Quotidiana
e Ursus del Lasco.
Con la meccanizzazione agricola, il cavallo maremmano che era
allevato libero inizia a scomparire, poco richiesto dai cavalieri e centri
d'equitazione probabilmente a causa della falsa descrizione fatta dagli stessi
allevatori che lo descrivevano duro, aggressivo, testardo, probabilmente per
dimostrare la loro bravura di domatori nel momento dell'entrata nel
tondino di un soggetto nato allo stato brado, che ovviamente a quest'operazione
si opponeva con smontonate ed impennate avvalorando così le loro affermazioni.
Nella realtà il maremmano anche se allevato allo stato brado e che fino alla
doma ha avuto pochi o nulli contatti con l'uomo, ha sempre poi risposto più che
adeguatamente all'addestramento.
Ora si sta cercando di valorizzare questo
cavallo puntando su soggetti sportivi, ed anche se le antiche caratteristiche
somatiche sono andate perdute non ha perduto le doti di rusticità, tenacia e
docilità dei suoi antenati.
Nel 1980 è stato istituito il libro genealogico
della razza maremmana, affidato all'ANAM, Associazione Nazionale Allevatori
Maremmani, che cercando di distinguersi dagli allevatori da Sella Italiana dove
negli incroci e selezioni usano anche i migliori cavalli stranieri per ottenere
risultati veloci, l'ANAM mira ad uno sviluppo della razza tutto Italiano
credendo in una selezione genetica anche se il risultato sarà più lento e
faticoso.
I metodi di selezione regolano la morfologia nell'altezza di 162 centimetri, e
in ogni caso non inferiore ai 158 nei maschi e 155 nelle femmine a 42 mesi, il
mantello si deve presentare morello o baio nelle varie gradazioni mentre è
escluso il sauro ammesso solo nelle femmine.
La testa e rettilinea o dal profilo
leggermente montanino, presenta una buona incollatura, occhi grandi e vivaci,
orecchie attente, coda e criniera folte, ottima capacità toracica, sviluppata
più in profondità che larghezza, spalla lunga e inclinata, stinco corto e
largo, la linea del dorso ben attaccata alla groppa, il piede deve avere zoccolo
duro.
Sono esclusi come buoni soggetti quelli che presentano Orecchie barrate,
balzane o macchie in fronte eccessivamente estese, occhi mazzuoli, tronco
disarmonico, insellatura. Sono organizzate anche gare esclusivamente per cavalli
maremmani o derivati, in cui si costata l'adattabilità dell'animale sia in
ambito sportivo sia attitudine al lavoro.
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