PUROSANGUE INGLESE
Il purosangue nasce in Gran Bretagna,
ed è il cavallo più veloce al mondo. Per creare questa razza sono bastati solo
200 anni. In origine i cavalli usati per le corse erano i pony di Galloway, poi
prima della Restaurazione nel 1660 si giunse ad adoperarne di varie razze.
Carlo II incentivò le importazioni di cavalli orientali destinandoli agli eserciti e
ben pochi furono usati per le corse, la nascita del purosangue è dovuta ad un
caso fortuito, che gli inglesi colsero al volo, selezionando scrupolosamente il
nuovo incrocio. I purosangue discendono da tre stalloni di razza orientale, il
primo fu Byerley Turk del colonnello Byerley, che per anni accompagnò il suo
padrone in battaglia, messo a riposo fu destinato alla riproduzione,
probabilmente si unì con fattrici di razza welsh, connemara, e spagnola, quest’incrocio
portò un aumento di cavalli con sangue orientale, ma si era ancora lontani
dalla razza purosangue. Nel 1704 arriva in Inghilterra lo stallone Darley
Arabian, che fatto unire a queste nuove fattrici produsse puledri di qualità
elevata. Un suo figlio, "Flying Childers", fu il primo grande
campione.
Nel 1720 con l’arrivo dello stallone Godolphin Arabian che fatto
accoppiare a fattrici di ottima genealogia produsse puledri che consolidano
finalmente la razza del purosangue. Gli allevatori inglesi nella selezione di
questo cavallo adottarono metodi rigorosi, soprattutto vagliando ogni soggetto
oltre che dal pedigree che doveva essere molto preciso anche dalla dimostrazione
della velocità su pista del cavallo stesso, e nel 1791 prima con un’introduzione,
poi nel 1808 con la pubblicazione del libro genealogico generale, i cavalli ivi
descritti erano purosangue a tutti gli effetti.
Allevare cavalli da corsa stava
divenendo però troppo dispendioso, perché i soggetti adatti alle corse
dovevano avere la resistenza e il giusto coraggio per sostenere le varie
eliminazioni nelle gare e per percorrere piste le lunghe fino a 12 miglia .
Poiché i costi da sostenere perché giungessero alla maturazione di queste
qualità erano alti bisognava usare cavalli più giovani, allora furono
accorciate le distanze delle piste e abolite le selezioni. Ora era la velocità
che contava in questi cavalli , e quindi si migliorò il cibo rendendolo più
energetico, di conseguenza migliorò anche la statura di questa razza che
aumentò di 15 cm. Ed anche la velocità su brevi distanze aumentò.
Nel 1850 si
raggiunge il massimo della velocità; da allora minime sono state le migliorie.
I purosangue più pregiati, oltre ovviamente i grandi campioni, sono quelli di 3
anni che di solito danno buoni risultati su distanze "classiche"
(1800-2000 m). Per le corse di "velocità" (1000-1500m) si adattano
meglio i cavalli precoci, sono migliori sia in accelerazione sia in potenza.
Mentre i meno precoci sono usati per i "fondisti". Poi ci sono i
purosangue saltatori che gareggiano in "corse ad ostacoli". Il
purosangue come l’arabo è usato per migliorare le razze. Paesi di tutto il
mondo sono diventati allevatori di questa razza e in Italia si ricordano ancora
campioni come Nearco, Donatello II, e Ribot.
Con tante categorie di purosangue
la conformazione è varia ed anche l’altezza che può andare da 147 a 178 cm,
comunque i migliori soggetti sono quelli che si presentano con testa sottile,
collo arcuato e garrese pronunciato, la spalla inclinata, ed il dorso breve,
hanno tronco profondo, e quarti posteriori forti e muscolosi, garretto ben in
appiombo, arti sottili e robusti. Le movenze dovranno essere sciolte e i passi
estesi con andature che coprono il terreno a lunghe falcate, il galoppo più
veloce d’ogni altro cavallo, il colore del loro manto è intero in quasi tutte
le varianti.
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