FONDO E MEZZOFONDO
Pur seguendo i principi tecnici e dinamici della
generica corsa atletica, il mezzofondo ed il fondo prevedono modifiche
nell’intervento muscolare a seconda delle distanze da percorrere. Nella
corsa infatti l’atleta adeguerà l’intensità della spinta dei piedi in
modo inversamente proporzionale alla distanza: a maggior percorso corrisponde
una minor spinta e viceversa.
800 METRI
Subito dopo la partenza, gli atleti restano in corsia
sino al termine della prima curva dopodichè cercano di guadagnare la
corsia più interna per ottimizzare il proprio sforzo.
Le qualità che contraddistinguono questa disciplina
sono la velocità ed, ovviamente, la resistenza.
1500 METRI
Prende origine dal "miglio" inglese, corsa che consisteva
nella copertura di 1609,34 m. Così come gli 800 metri, è anche detta
"mezzofondo veloce".
In pista vengono percorsi tre giri oltre alla prima
curva ove è posizionata la linea di partenza. Gli atleti, tutti allineati,
cercano immediatamente di guadagnare la corsia più interna, anche a
costo di spintoni e gomitate.
Pur essendo discretamente lunga è comunque una gara
veloce, pertanto è importante una gestione funzionale ed economica delle
spinte al fine di ottimizzare le energie.
È fondamentale la ricerca di un passo costante da
portare il più a lungo possibile, riservando le ultime energie per gli
allunghi finali.
3000 SIEPI
È una gara esclusivamente maschile. È una specie
di incrocio tra una gara di mezzofondo ed una corsa ad ostacoli.
Lungo il percorso sono distribuite 28 barriere alte
91,7 cm e larghe 3,96 cm, oltre alla famosa "riviera" consistente in
una barriera posta sul bordo di una buca piena d’acqua.
Per eccellere nella corsa è necessario avere doti
di fluidità, decontrazione ed economicità. La "riviera" è sicuramente
la caratteristica più affascinante di questa gara; per il suo superamento
l’atleta poggia un piede sulla trave per darsi la giusta spinta che
gli consenta di atterrare con l’altra gamba il più possibile fuori dalla
fossa.
5000 E 10000 METRI
Corrispondono alle classiche gare inglesi delle 3
miglia e delle 6 miglia.
È necessario saper imporre il proprio ritmo di corsa
e saper rispondere alle improvvise accelerazioni che contraddistinguono
l’intera gara.
Oltre alla efficienza tecnica e muscolare, questo
tipo di corse richiedono una forte personalità e sicurezza psicologica.
LA MARATONA
Come disciplinato dalla I.A.A.F. nei Giochi Olimpici
di Parigi /1924), la gara prevede la copertura di una distanza pari
a 42,195 km.
È sicuramente le corsa più faticosa dell’atletica
leggera. Generalmente gli atleti impiegano oltre due ore per coprire
l’intero percorso e ciò esalta la capacità d’impostare una giusta andatura
dal passo regolare che permetta all’atleta di percorrere l’intero percorso
ottimizzando le proprie energie.
La lunga durata della gara fa sì che è necessario
che l’atleta sia caratterizzato da alti livelli di concentrazione e
da una buona resistenza psichica utile per affrontare le inevitabili
crisi lungo il percorso, nonché per rispondere adeguatamente agli improvvisi
cambi di ritmo degli avversari.
A questa disciplina abbiamo dedicato una rubrica
intitolata, appunto, "maratone".
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