LOTTA
La lotta può essere suddivisa in due categorie: la lotta
"libera" e la lotta "greco-romana".
Le origini di questa disciplina risalgono ai tempi dei
Giochi Olimpici dell’antichità, nei quali probabilmente fu inserita sin
dal 708 a.C.
Il suo più famoso rappresentante è stato certamente Milone
di Crotone, campione tra il 540 a.C. ed il 516 a.C. per ben 6 volte.
Nella lotta la vittoria si ottiene per "atterramento"
o per "superiorità tecnica": quest’ultima possibilità si verifica quando
uno dei due contendenti supera di ben 10 punti l’avversario, mentre per
atterramento si intende in maniera letterale l’atterrare con le spalle al
suolo l’avversario.
La lotta prevede tecniche e colpi che possono essere
eseguiti sia "in piedi" che "a terra".
In situazioni giudicate negative dall’arbitro può essere
ordinata la prosecuzione delle ostilità con l’atleta punito che parte dalla
posizione di "greca", consistente nello stare carponi con mani e ginocchia
poggiate per terra.
L’atleta che non partecipa attivamente al combattimento
o che comunque osteggia l’azione dell’avversario viene richiamato dall’arbitro
per "passività".
Comportamenti sleali e contrari all’etica sportiva sono
puniti con l’immediata squalifica. Al termine del combattimento è obbligatorio
stringere la mano all’avversario ed all’arbitro.
Gli atleti gareggiano in diverse categorie a seconda
del proprio peso, che viene verificato la sera prima delle gare.
Le diverse categorie sono:
Pesi
minimosca
Pesi
mosca
Pesi
piuma
Pesi
gallo
Pesi
leggeri
Pesi
welter
Pesi
medi
Pesi
medio-massimi
Pesi
massimi
Pesi
Supermassimi
Nella lotta libera è consentito atterrare l’avversario
con prese alle braccia, al corpo ed alle gambe.
La lotta greco-romana si differenzia dalla prima in quanto
il suo regolamento non ammette colpi al di sotto della cintura e nel fatto
che le gambe dei due lottatori non possono entrare in contatto.
|