|
Lì c'ero
anch'io
Cronache di corse
raccontate dai protagonisti
La mia
prima "mezza"
Giorno importante per la mia vita podistica, il 23 maggio 1999, il
primo nel quale mi cimentavo nella mia prima mezza maratona. Faccio un piccolo
passo indietro: fino al 12 maggio non pensavo neanche lontanamente di correre la
17° maratonina del lago di Vico. Quel giorno fortunato ho conosciuto Tommaso,
podista, come me, con poca esperienza fatta in gare ufficiali e comunque con un
passo da 6’/Km, ritmo con il quale io vado abbastanza agevolmente.
Quel giorno, appunto, ci siamo
allenati insieme scambiando quattro chiacchiere sulle rispettive esperienze
podistiche e i rispettivi obiettivi. Ci siamo subito accorti di avere, per il
futuro prossimo, dei traguardi uguali e cioè il 31 ottobre vorremmo correre la
maratonina "Roma Caput Mundi" e il 1 gennaio 2000 la Maratona di Roma. Si, ma
lui aveva anche un altro obiettivo: correre la 17° maratonina del lago di Vico
il 23 maggio.
"Mi ha iscritto un amico; vado
per farla a 6’/Km; ci metterò più di 2 ore" mi diceva Tommaso.
Io, che fino al giorno prima
avevo fatto dei "lunghi" di soli 45’, mi sentivo tagliato fuori. Quanti giorni
ho per prepararla? Solo 11! Impossibile, non posso farcela! Oppure si? Magari
solo per arrivare, l’importante è arrivare!
Piano piano mentre correvamo
l’idea di provare, di cimentarmi su questa distanza (21,1) Km per me finora
proibitiva, mi solleticava sempre più.
Avevo già fatto 2 "lunghi" di 20
Km un li avevo fatti a dicembre, poi ho subito 3 mesi di stop per un problema ad
una gamba. - "Vengo anch’io, se la facciamo insieme, a 6’/km vengo anch’io!!"-
Era fatta, avevo preso la
decisione, avrei corso la mia prima ‘mezza’. Quel giorno abbiamo corso 1 ora e
25min; nei restanti 11 giorni ho fatto 1 lungo di 1h45’ e uno di 1h30’ più altri
3 o 4 allenamenti di circa 1 ora l’uno.
La gara: il lago di Vico è un
luogo incantevole, veramente affascinante con tutta la sua vegetazione
verdeggiante e le sue acque limpide e quiete che danno un senso di pace e
tranquillità. Prima della gara ho cercato di raccogliere più suggerimenti
possibili che sono puntualmente arrivati da amici e conoscenti incontrati alla
partenza. "Vai calmo fino al 7° Km poi, se hai le gambe, allunga" mi suggerisce
Adriano. Fino al 5° km c’è ombra, dopo è tutto sole. Stai attento, bevi molto"
dice Carlo. "Controlla sempre i passaggi al Km, non farti prendere dalla foga,
potresti pagare nel finale" ammonisce Luigi. Memorizzati questi consigli, faccio
un po' di riscaldamento un po' di stretching per evitare fastidi muscolari
durante la gara.
La gara: 21,1km, l’intero giro
del lago, 1300 partecipanti, temperatura ideale, la giusta tensione. Ore 9.40
circa… la partenza. Parto in ultima posizione insieme all’amico Michele proprio
per non farmi trascinare dalla foga. C’è subito una salita che prova le gambe ma
niente di importante. Confuso dall’ambiente e dalla massa di concorrenti, non
vedo il cartello del 1° km e quanto arrivo al 2° prendo il parziale: 11’23",
circa 5’40"/km. Troppo veloce! "Mi hanno suggerito di andare piano. Eppure non
mi sembra di andar forte". Continuo. Tralascio i rilevamenti intermedi. Al 5°km
passo a 28’ netti, circa 5’35"/km. "ho aumentato! Dovrei rallentare, ma mi sento
molto bene". Continuo. Arriva il sole e con esso arriva anche il primo
rifornimento. Bevo molto e mi butto un po’ d’acqua in testa per rinfrescarmi.
Rilevamento al 10° km: 55’27", 5’32"/km. "Ancora più veloce ed ancora sto bene".
All’11km mi lascia l’amico Michele perché ha una piccola crisi, io continuo. Al
15° km transito in 1h14’59" ancora a 5’33" al km. Comincia a farsi sentire un
po' di fatica ma le gambe ancora girano abbastanza bene. A questo punto inizio a
fare un po’ di conti. Se riesco a tenere questa media fino al termine, finisco
la gara entro le 2 ore. Incredibile! Stringo i denti e continuo. Al 19° km
arriva puntuale la crisi ed arriva insieme all’unica salita impegnativa del
giro. Fortunatamente la salita è piuttosto breve, circa 300 m e quando finisce è
una vera liberazione. Mancano solo 2 km ed è leggera discesa. Ora sono sicuro di
arrivare. Sparo tutto. Al 20°km passo in 1h50’03" e capisco di essere nelle 2
ore. Ci metto l’anima e spingo, spingo e spingo. Sento lo speaker che ribadisce
il tempo del vincitore 1h 06’ e spiccioli. Io ho impiegato quasi il doppio ma ho
la sensazione che la mia gioia sia il doppio della sua. Vedo lo striscione
dell’arrivo e guardo il cronometro, la soddisfazione è immensa, a 200m dal
traguardo mi sento chiamare, è mia moglie con la macchina fotografica pronta ad
immortalare quel momento di gioia così intensa. Anche lei è sorridente, sa che
ho fatto una bella gara, molto al di sotto del tempo prefissatomi. Taglio il
traguardo in 1h55’38", un record per me! Sento dire dai cronometristi che sono
circa 800° ma, per me , è come essere arrivato primo. Sono stanchissimo e
felicissimo, ce l’ho fatta! E’ stata veramente una bellissima esperienza questa
che è: "la mia prima Mezza".
Romeo FORNACIARI
|