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Stilisti e Maison Moda - Stile - Stilisti - Armani - Ballantyne - Benetton - Biagiotti - Coveri - Dolce e Gabbana - Valentino - Versace - Yves Saint Laurent Stile “La moda passa, lo stile resta”. Questa frase di Coco Chanel esprime in poche parole l’essenza dell’ essere stilista, questo mestiere fatto di arte ed amore per il bello, non è semplicemente un mestiere ma un modo di vivere e sentire i cambiamenti del mondo. Uno stilista è un artista a tutti gli effetti, e come tale non può scindere ciò che è da ciò che fa, la sua fonte di ispirazione è il mondo, le persone che lo vivono, i cambiamenti della società e come le persone affrontano questi cambiamenti. Il nostro modo di vestire, la cosiddetta moda del momento riflette molto l’epoca in cui viviamo e così è sempre stato, tutto questo grazie agli stilisti, capaci di riportare sui tessuti un chiaro riflesso di ciò che avviene nel mondo. I nomi di stilisti più famosi, da Valentino a Chanel, da Gucci ad Armani calcano ormai le passerelle di tutto il mondo da moltissimi anni, ed in questo arco di tempo hanno saputo spiegare al meglio attraverso la moda, i cambiamenti, le vittorie e le sconfitte di una società in continua evoluzione. Un esempio è proprio Chanel: la fondatrice di questa famosissima maison, Gabrielle Chanel (diventata poi Coco) negli anni ’20 ha rivoluzionato completamente il concetto di vestir donna. In un epoca in cui le donne si trovarono a dover lavorare in fabbrica per far fronte alla mancanza dei mariti impegnati in guerra, l’abbigliamento doveva rispecchiare un senso di funzionalità, pur rimanendo femminile. Coco Chanel fu la prima stilista a disegnare pantaloni da donna, impensabili per l’epoca. Tutto secondo uno schema ben preciso, che combina insieme una visione personale della moda ed il senso del gusto di ogni stilista, per realizzare un abito perfetto, dalle forme al tessuto, ai colori. Ricerca della perfezione, bellezza come armonia tra il corpo umano e ciò che indossa, l’abito rappresenta il coronamento di questa perfezione, la celebrazione della bellezza. Una bellezza, talvolta considerata scandalosa; il coraggio, la creatività e lo spirito di innovazione di molti stilisti in alcune occasioni nel corso della storia non sono stati compresi, abiti sono stati giudicati “immettibili”, troppo oltraggiosi per essere indossati: basti pensare al bikini negli anni ’40, presentato sotto gli occhi scioccati del pubblico europeo a Parigi, dallo stilista semisconosciuto Louis Reàrd. O anche la minigonna, capo creato dalla modella-stilista inglese Mary Quant, la quale dopo aver aperto una boutique a Londra ed insoddisfatta dei modelli che le venivano presentati, investì tutto il suo genio creativo per creare da sola le proprie collezioni. La minigonna, un minuscolo pezzo di stoffa che lasciando scoperte le gambe delle giovani, anticipava una rivoluzione culturale che di lì a poco avrebbe investito tutto il mondo. Grazie a Twiggy prima, modella e musa ispiratrice di Miss Quant, le giovani londinesi poco dopo, la diffusione di un "semplice" capo d'abbigliamento contribuì ad aprire un'epoca in cui le parole scandalo e ribellione divennero sinonimi di gioventù. La minigonna divenne negli anni successivi un capo di punta, delle creazioni di geni della moda come Yves Saint Laurent o Paco Rabanne. Ma sono proprio gli stilisti che hanno saputo osare, quelli che hanno dettato mode immortali, che hanno veramente segnato epoche. Molti di loro si sono fatti promotori di cause per la tutela dell’ ambiente, dei diritti umani in tutto il mondo, un esempio è la casa di moda Moschino, che dal 1983 ha spesso usato le proprie campagne pubblicitarie per smuovere le coscienze degli appassionati di moda riguardo a temi sociali. La moda è ovunque, nel cinema, nella musica, nell’ arte, nella vita quotidiana. Molti dei capolavori cinematografici che più ci hanno appassionato sono pieni di riferimenti, più o meno espliciti, a case di moda o a stilisti; altri film addirittura raccontano, qualche volta in chiave comica, le gioie le difficoltà del far parte di questo mondo. (Ne è un esempio, la pellicola del 2006 “Il Diavolo veste Prada”, in cui una fantastica Meryl Streep, interpreta il ruolo di una cinica direttrice della più famosa rivista di moda di New York.) Per la musica il discorso non cambia, ogni genere musicale ha la sua moda e le sue tendenze, che influenzano ma sono anche molto influenzate dal lavoro degli stilisti, basti pensare all’ hip hop con i suoi baggy jeans, al punk con jeans strappati e pantaloni molto stretti, ridisegnati e presentati sulle passerelle da molte case di moda nelle stagioni passate. Gli stilisti si trovano sempre più impegnati a creare abiti per celebri film, o a creare il guardaroba completo per il nuovo tour mondiale della star musicale del momento. Un esempio di casa di moda, costantemente impegnata a vestire celebrities è la maison Cavalli. Lo stilista, che dal 1970 ha introdotto nel mondo della moda il concetto di stampa su pelle e patchwork decorato con metalli e pietre preziose, è praticamente venerato da star hollywoodiane, perché con i suoi “abiti gioiello”, sa valorizzare la femminilità di una donna, dando risalto alla sua aggressività e alla sua indipendenza. Ogni stilista ha il suo marchio inconfondibile, il suo stile, la sua avanguardia, i motivi coloratissimi e vivaci caratteristica degli abiti Missoni, nel 1930 trasformarono le vetrine della grigia e industriale Milano in un trionfo di energia, esuberanza ed anche un pizzico di “stravaganza”. I canoni dettati dalla moda, la ricerca di novità che facciano sentire una donna o un uomo davvero speciale quando indossa un abito firmato, sono arricchiti, personalizzati, rivisitati secondo il gusto e lo stile inconfondibile di ogni stilista, permettendo al pubblico, di poter scegliere l’artista che più si avvicina ai propri gusti, rimanendo sempre alla moda. L’eleganza, la delicatezza delle forme, che Valentino(per citare uno dei più illustri) dopo 45 anni di lavoro, ancora sa esprimere nelle proprie creazioni, fanno del suo marchio, un’ icona di stile, di bellezza,di semplicità ed eleganza allo stesso tempo, gli abiti diventano opere d’arte, le quali meritano di essere celebrate. (la mostra itinerante di Valentino, per i 45 anni di attività, è sicuramente una prova di come moda ed arte viaggino di pari passo). Se in passato lo stilista era “semplicemente” un sarto, un artista del tessuto, il quale disegnava abiti commissionati dall’ elite , oggi lo stilista è anche manager, personaggio pubblico, è parte di quella stessa elite. Le case di moda nell’ ultimo secolo hanno subito forti cambiamenti, diventando vere e proprie multinazionali, l’ artista, in questo caso lo stilista, impiega il suo estro e la sua creatività per creare un prodotto; poi un entourage di economisti, esperti di marketing e addetti ai vari uffici stampa lavorano per vendere al meglio questo prodotto. L’arte ha sempre il suo peso rilevante, nell’ andamento delle case di moda, ma l’aspetto economico, il saper valorizzare il talento dello stilista e del suo marchio, sono diventati fattori essenziali. Molte delle più importanti maison non creano più solo capi d’abbigliamento, ma profumi, arredamento per la casa, gioielli, i quali dello stilista portano solo il nome. Il giro d’affari delle case di moda è ormai esteso a tutti i settori. Non sono poche le maison quotate in borsa, da Armani a Prada a dimostrare l’importante ruolo che ricopre la moda nell’economia nazionale quanto internazionale. Martina Albertazzi
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