SCI
DA FONDO
Lo sci da
fondo, inteso come oggetto, è leggerissimo nella sua fattura materiale, con il ponte
particolarmente resistente perché sottoposto a forte usura
nell’andatura normale, la punta molto pronunciata e gli attacchi che –
a differenza dello sci da discesa - fissano stabilmente la scarpa
solamente in punta, lasciando una completa libertà di movimento al
tallone (tale tipo di sci viene infatti anche denominato “sci dal
tallone libero”), per permettere di usufruire di una buona spinta
propulsiva e allo stesso tempo del suo scarico sugli arti inferiori.
Questi
sci, composti originariamente da strati di legno incollati (hickory,
frassino o betulla), sono ad oggi costituiti in materiali che ottimizzino
al contempo le caratteristiche di massima resistenza e leggerezza.
La loro
punta molto ricurva e flessibile permette di adattarsi alle asperità del
terreno senza rompersi; la centina, deve avere una durezza proporzionale
al peso e alla capacità di carico in spinta del fondista, per permettere
alla soletta di appoggiarsi al suolo nella sua parte centrale.
I
bastoncini, altro elemento imprescindibile nell’attrezzatura di un
fondista, sono di diversa lunghezza rispetto a quelli utilizzati per la
tecnica da discesa, più lunghi per consentire non solo appoggio ed
equilibrio ma spinta.
Sono
costruiti in vari materiali consigliabili in base al grado di abilità
dello sportivo: consigliabili in lega di alluminio o in fibre vetrose per
i principianti perché resistenti e leggeri allo stesso tempo, migliori in
carbonio, kevlar o boron per i più esperti, perché molto leggeri, rigidi
e resistenti alle sollecitazioni in senso verticale, ma più fragili
lateralmente.
L’abbigliamento
del fondista deve essere molto isolante ma leggero, in virtù del grosso
dispendio di energie e di calore che provoca la tecnica stessa.
Riportiamo
di seguito un breve sommario delle principali tecniche e andature
utilizzate in questa disciplina.
- Per la
tecnica classica: il
passo alternato, la scivolata spinta, il passo triplo, il passo
finlandese, il passo a spina di pesce;
- Per la
tecnica skating: la
scivolata spinta pattinata, il pattinaggio alternato, il pattinaggio con
spinta e doppia spinta, il pattinaggio con spinta in piano e in salita;
- Per la
tecnica di discesa: la
virata, la discesa diagonale, le curve a sci paralleli;
- Per la
tecnica fuori pista: frenaggio
con raspa, telemark.
La prima
gara che si ricordi di tale disciplina nacque nel 1922 sotto il nome di Vasaloppet,
che senza dubbio rimane la granfondo più dura ed ambita di tutte.
Lo Sci
Nordico (o di Fondo) si effettua sia su piste preparate (su neve battuta)
sia, più raramente, su neve fresca (non molto profonda), su percorsi
prevalentemente pianeggianti, permettendo uno splendido approccio
naturalistico con l’ambiente innevato.
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