L’alimentazione corretta
è quella più adatta alla propria costituzione. Da sempre l’uomo è alla
ricerca di comportamenti alimentari adatti a mantenere o promuovere
la salute.
Ho analizzato molteplici
punti di vista, alle volte assai complessi, sulle diete e oggi, dopo
anni di studio, posso sostenere che i maestri fondatori dell’Ayurveda
hanno pensato e stabilito regole alimentari d’essenziale semplicità.
Secondo loro, anche solo
attraverso la lingua siamo in grado di riconoscere non solo le qualità
ma anche le conseguenze che un determinato alimento può avere sulla
nostra costituzione. Il segreto sta nel sapore: esso, ne rivela il contenuto.
Attraverso il senso del
gusto si possono individuare sei principali sapori chiamati rasa
e che qui di seguito elenco: il dolce, l’amaro, il salato, l’acido,
l’astringente e il piccante.
La medicina indiana sostiene
che se, s’avverte un sapore, significa che si è alla presenza di precise
sostanze e, il loro apporto, va indubbiamente ad interferire nella costituzione.
Il macrocosmo, il microcosmo,
o l’essere umano stesso, deriva dalla caratteristica miscela dei cinque
fondamentali elementi (bhuta): terra, acqua, fuoco, aria, etere.
Il mondo fisico ad esempio è detto terrestre poiché la terra è il suo
principale costituente.
Il sapore ci mette in condizione
di avvertire la presenza di questi elementi e, ci permette così, di
orientare l’alimentazione secondo la nostra costituzione.
Ecco un’interessante specchietto:
1)
il sapore dolce risulta dall’insieme di terra e acqua
(dolci, pasta, pane, carne, miele ecc.)
2)
l’amaro da aria ed etere (caffè, verdure amare, radici amare ecc.)
3)
il salato da acqua e fuoco (sale marino, soda, nitrati di sodio ecc.)
4)
l’acido da terra e fuoco
(yogurt, pomodori, prodotti fermentati ecc.)
5)
l’astringente da terra e aria (melograno, frutta non matura come il caco o la banana,
alcuni ortaggi ecc.)
6)
il piccante da fuoco e aria (peperoncino rosso, ravanello, aglio e cipolla ecc.)
La costituzione, nella medicina
indiana, è individuata attraverso il principio dei Tridosha:
essenzialmente un dosha è una delle tre forze in grado
di animare le funzioni del corpo umano come la respirazione, la digestione,
l’escrezione, la formazione di nuove strutture ecc.
Le tre forze sono: la forza
di eliminazione detta vata, quella di combustione pitta
ed infine quella di assimilazione kapha. Vata è caratterizzato
dalla presenza d’aria ed etere, pitta fuoco
ed acqua, kapha terra e acqua. Mangiando
ad esempio alimenti dolci, aumentiamo l’apporto di terra e acqua nel
nostro organismo causando un rafforzamento della forza d’assimilazione
kapha. Ecco perché quando mangiano dolci, pasta o pane tendiamo
ad ingrassare, così come quando mangiamo cose dal gusto amaro incrementiamo
la forza d’eliminazione vata che tende a farci dimagrire. Il
salato accresce la forza di combustione pitta, mentre con gli
altri gusti, come potete costatare, l’acido, l’astringente e il piccante
si può innescare un duplice incremento. Bisogna anche osservare che
vata è per così dire il movimento, pitta il metabolismo
e Kapha la stabilità, la struttura ossea, la pelle e i tessuti;
quindi quando incrementiamo una di queste forze le sue caratteristiche
si manifestano con maggiore evidenza sia in senso fisico sia psicologico.
Tutti i sapori dovrebbero
essere presenti in una buona dieta ayurvedica ma la quantità
deve variare secondo le
caratteristiche costituzionali del soggetto.
Il medico indiano, attraverso
la tipica diagnosi del polso, che consiste nel rilevare la vitalità
pulsante d’ogni dosha in tre precisi punti, può stabilire quali
gusti far prevalere nella dieta di ciascun soggetto, seconda gli squilibri
che il battito presenta.
Egli avrà imparato a tener
conto di quanto, queste tre forze della natura, possono interferire
secondo l’ora della giornata, della stagione o dell’età: ad esempio
nel corpo, durante l’infanzia, è naturalmente presente, in modo assai
evidente, l’energia kapha (assimilazione a scopo di accrescimento),
nell’adolescenza sarà più evidente la forza pitta (combustione
e trasformazione) ed in vecchiaia vata (dimagrimento e secchezza.
Seguire in maniera corretta
questi principi, porta al controllo, alla stabilità e di conseguenza
all’equilibrio della salute.
NOTA BENE:
Tutte le diete debbono essere assegnate da un medico specialista che
individua a livello personale quantità, elementi e tempistica dei
pasti dopo aver sottoposto la persona a rigorosi accertamenti
sanitari.