Animali: i nostri grandi piccoli amici - Correre nel verde direttore responsabile Giorgio Gandini
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Gatto Norvegese delle foreste La razza del gatto Norvegese delle foreste sembra derivi dall’incrocio tra i gatti che erano caratteristici di quelle terre del Nord Europa con degli esemplari turchi portati in Scandinavia, intorno all’anno 1000, dai navigatori vichinghi. Lungo è stato il percorso per far ottenere a questo tipo di gatti il riconoscimento internazionale. Infatti risale solo al 1977 l’ufficiale accettazione di questa razza. Si tratta di un gatto dal pelo lungo, abbastanza ispido. Si tratta di un manto impermeabile e molto adatto a sopportare temperature molto basse. Queste caratteristiche rendono il pelo del Norvegese bisognoso di poche cure. Esiste un solo momento dell’anno in cui il Norvegese necessita di controlli accurati: è al momento della muta per il cambio di stagione, è infatti l’unico periodo in cui bisogna fare molta attenzione al gatto e spazzolarlo spesso, per evitare che ingoi troppo pelo durante la sua pulizia personale. I colori dei mantelli dei Norvegesi sono principalmente il tabby classico nero e il tabby striato. Gli occhi hanno una colorazione che spazia dal verde al bronzo. Il muso forma di solito un triangolo equilatero. Una ulteriore caratteristica è il petto largo. Solitamente gli esemplari maschi sono più grandi delle femmine, parliamo in ogni caso di esemplari massicci. Una femmina pesa sui 5 chili mentre un maschio può anche arrivare ai 7. Si tratta di gatti molto socievoli con gli uomini e con poche difficoltà a convivere con altri animali, mentre, soprattutto tra maschi, spesso accadono baruffe per il territorio. è un cacciatore nato, si diverte molto a giocare ed inseguire piccole prede. È un gatto che dunque preferisce gli spazi aperti.
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