BARBONCINO
Razza molto diffusa di cani da compagnia, di tipo braccoide,
si pensa di origine francese, anche se non vi è la pura certezza, è noto
in tutta l’Europa occidentale da oltre 400 anni come cane da ferma; di fatto,
fino a non molto tempo fa, era impiegato nella caccia all’anatra.
Sono molti gli aneddoti che accompagnano questo simpatico
e vivace cane, sempre presente nei celebri salotti e nelle rinomate corti
dei secoli passati.
Alla Corte di Luigi XI, i Barboncini erano considerati
preziosi portafortuna; adornati di fiocchi e molto spesso anche di gioielli,
accompagnavano le dame nelle passeggiate e formavano la parte integrante
di quel nobile mondo ricco e festaiolo.
Era sempre un Barboncino il cane inseparabile di Giuseppina
Beauharnais, moglie di Napoleone Bonaparte, che ripetutamente morso nei
polpacci, al momento di sposare, in seconde nozze, Maria Luisa d’Austria
impose alla futura moglie di allontanare il suo amatissimo volpino, per
la fobia verso qualsiasi cane.
Per la sua disponibilità ad essere in primo piano e per
la innata dote di imitare i gesti del padrone, il Barboncino era addomesticato
a giochi e prestazioni vivaci nei circhi, proprio per l’attentissima facoltà
di osservazione e per l’attitudine ad apprendere i più disparati esercizi.
Assai intelligente, affettuoso, vigile, il Barboncino
ha testa proporzionata al corpo, affilata, ben scolpita e con portamento
alto; cranio ben modellato; muso solido non appuntito, orecchie abbastanza
larghe e lunghe, con attaccatura bassa e ricadenti piatte lungo le guance,
ricoperte di peli ondulati e lunghi; gli occhi, a mandorla, sono molto scuri
e piuttosto distanziati; il tartufo e le labbra sono, in genere, di colore
nero; le guance sono piatte.
Il pelo può essere riccio (il più comune) o cordato,
di colore nero, bianco, marrone, grigio.
Il corpo si presenta con torace profondo, dorso corto
e lombi muscolosi.
La coda ha attaccatura alta ed è portata leggermente
piegata all’indietro; è d’uso accorciarla un terzo della sua lunghezza,
tranne che nei barboni cordati in cui può essere lasciata nella sua lunghezza
naturale.
Le zampe sono diritte e muscolose: i piedi, piccoli e
compatti, hanno le dita arcuate, i polpastrelli larghi e le unghie scure.
I Barboni si distinguono in nani (di sotto a 35 centimetri
al garrese), di media mole (da 35 a 45 centimetri), di grande mole (da 45
a 55 centimetri), è questa la varietà normale che in genere si dimostra
più sana e robusta.
Le tre varietà hanno, tutte, il vantaggio di non mutare
il pelo, che tuttavia cresce molto rapidamente e va tosato di frequente.
Di temperamento vivace e di buon carattere, il Barboncino,
ha innato il senso del riporto e, dotato di sensibilissimo fiuto trova con
facilità oggetti e persone ed ha una acuta memoria delle località in cui
è passato tanto da ritrovare la strada del ritorno anche a distanze notevoli.
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