Fattoria
Nella memoria di ognuno di noi la
fattoria è una casa di campagna con intorno un appezzamento di terreno
dove sono poste diverse strutture. Il terreno intorno agli edifici viene spesso
diviso in “settori”.
Tra le strutture che potremmo trovare in questo lotto, oltre ad una stalla dove
vengono lasciati riposare animali come cavalli e bovini, potrebbe essere
presente un gallinaio, un ovile ed una voliera dove poter vedere muoversi delle
papere.
Nella suddivisione del terreno, oltre a luoghi dove lasciar liberi gli animali
di muoversi o pascolare, esistono degli spazi adibiti ad orto, dove vengono
coltivate verdure e frutta.
Fin dai tempi antichi, oltre che al sostentamento degli abitanti della casa, la
produzione della fattoria è dedicata anche alla vendita dei prodotti.
Alcune fattorie oggi, nel 2011 sono entrate, proseguendo la storica tradizione,
a far parte della filiera alimentare, sia riguardo l’agricoltura che
l’allevamento, limitandosi semplicemente a specializzarsi in alcuni settori.
Altre fattorie hanno invece ideato modi alternativi di sopravvivenza.
Ad esempio esistono le fattorie sperimentali, spesso collegate a delle
Università, nelle quali è possibile effettuare delle ricerche sia nel campo
della zootecnia che in quello delle scienze agricole.
Questa inizia ad essere una pratica molto utilizzata anche perché, nonostante
l’agricoltura e la pastorizia siano due pratiche effettuate dagli uomini fin
dall’inizio dei tempi, l’applicazione della scienza su questi lavori è una
scoperta relativamente recente ed ha un ampio spazio di applicazioni.
Simili alle fattorie sperimentali sono le fattorie ad agricoltura biologica, nel
tentativo di coltivare piante e allevare animali utilizzando tecniche meno
invasive del solito, cercando il più possibile di assecondare la natura
limitando al minimo i contributi della chimica.
Su questa direttrice esistono anche quelle che mantengono delle tecniche di
lavorazione antiche e che fanno quindi un lavoro di interesse storico e per
questa ragione spesso luogo di visite turistiche.
Un’altra pratica è quella della “fattoria sociale”, ovvero l’applicazione delle
teorie del Terzo Settore nello spazio economico della fattoria. Queste sono un
luogo dove, oltre alla produzione di prodotti della terra si lavora offrendo
possibilità culturali o formative oppure offrendo lavoro a soggetti svantaggiati
o “integrando” (insegnando, in pratica, un mestiere) portatori di handicap.
La fattoria sociale ha un’origine recente, i primi tentativi di questo genere
possono essere le community farm degli anni ’70 presenti in molti Stati del Nord
Europa.
Con l’inizio del XXI secolo anche in Italia l’esperienza delle fattorie sociali
inizia ad avere una certa importanza.
Altra particolare fattoria è quella didattica, che offre spesso a giovani e
bambini di passare settimane di allegria e cultura alla conoscenza dei segreti
della natura, organizzando campi scuola o momenti di lavoro.
Su questa scia ricordiamo anche alcuni agriturismi in cui i villeggianti vengono
portati a fare i vecchi lavori di campagna.
Di qualsiasi sia la fattoria che noi visitiamo, e qualsiasi sia la sua
specializzazione, ci sono alcuni animali che rappresentano l’allevamento tipico
in questi appezzamenti, come esistono alcune piante che vengono normalmente
coltivate in questi luoghi.
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