uccelli
La
principale caratteristica che distingue gli uccelli da tutti gli altri
animali vertebrati è la presenza di piume e penne. Come i mammiferi sono
degli esseri a sangue caldo (omeotermi), ovvero in grado di mantenere la
temperatura corporea costante a prescindere quale sia il clima
circostante. Ad aiutare gli uccelli a realizzare questa omeotermia sono
proprie le piume.
Parliamo di piume e penne in maniera distinta perché sono letteralmente
due elementi differenti: le piume sono più leggere, morbide e soffici,
ricoprono il corpo degli animali fin da piccoli, hanno un ruolo
importante per la sopravvivenza, garantendo protezione e calore ai vari
esemplari, ma non servono per il volo. Le penne sono maggiormente grandi
e resistenti, nonostante risultino di peso molto lieve. Sono la base
principale che permettono a questi esseri di volare: troviamo quelle che
determinano la forma delle ali, definite remiganti, e quelle che sono in
coda che vengono definite timoniere, che appunto, fungono realmente come
guide direzionali durante il volo.
Gli arti posteriori degli uccelli vengono utilizzati come "gambe" in
tutti i vari esemplari: sono solitamente prive di piume e dunque
risultano essere coperte solo da degli scudi cornei, terminano
solitamente con delle dita, che non superano mai il numero di 4. Le dita
cambiano la loro forma e posizione a seconda delle specie. Gli uccelli
acquatici presentano una membrana che unisce le varie dita, i rapaci
hanno tre dita davanti e una dietro, in maniera da riuscire ad
utilizzare queste come pinze, permettendo di afferrare al meglio le
proprie prede. Anche per gli altri tipi di uccelli la conformazione
cambia: per coloro che camminano sui rami si hanno solitamente solo tre
zampe. Quelli che si arrampicano invece hanno le dita disposte ad "X",
permettendo una presa migliore.
Le zampe anteriori si sono trasformate nelle tipiche ali, differenti a
seconda del tipo e della durata del volo che sono soliti effettuare le
varie specie.
Al posto della bocca gli uccelli hanno un becco, che cambia da specie a
specie sulla base dell'alimentazione e dell'habitat in cui vive
l'animale. Ad esempio i rapaci hanno un becco ad uncino per riuscire a
strappare al meglio la carne delle proprie prede. Gli uccelli acquatici,
che si nutrono direttamente con l'acqua, hanno un becco piatto, in
maniera da ingerire maggiore liquidi possibili, mentre quelli che si
nutrono di granaglie hanno solitamente un becco estremamente duro e
piccolo, da usare tipo piccone. Su ogni tipo di becco, in ogni caso,
sono presenti le narici. In pratica è assente il naso. Risultano,
inoltre, essere assenti i denti all'interno del cavo orale. Dato che
solitamente i denti sono necessari per spezzettare il cibo ed effettuare
la masticazione, questi passaggi e la trasformazione del cibo avviene
direttamente nello stomaco.
Importante struttura, per l'alimentazione degli uccelli, è il gozzo,
ovvero una sacca presente nell'esofago dell'animale, dove si accumula il
cibo che proviene dal becco. Da lì passa al proventricolo, dove il cibo
viene "lavorato" dagli acidi gastrici, per passare poi al ventricolo, o
stomaco muscolare. Infatti qui il cibo che non è stato distrutto dagli
acidi, quindi ancora duro, viene triturato prima della distinzione tra
materiale di scarto e quello necessario per fornire energia all'animale.
La conformazione fisica degli uccelli li porta a dover utilizzare il
proprio becco non solo per mangiare, ma anche per preparare il nido, il
luogo dove vengono deposte le uova, e necessario anche per imboccare i
piccoli appena nati che non sono ancora in grado di nutrirsi da soli.
Dunque possiamo anche dire che la "tana" degli uccelli è solitamente
chiamato nido. Dalla maggior parte delle specie viene realizzato tramite
fango, ramoscelli e foglie impastati in maniera tale da poter formare
una struttura simile ad una cupola rovesciata. Questo spazio, come
abbiamo già detto è soprattutto necessario per deporre le uova e far
crescere i piccoli. Infatti le uova, dove sono presenti i feti, vengono
deposti nel nido e covate dai genitori fino a quando queste non si
schiudono. Successivamente, fino a quando il piccolo non è in grado di
volare autonomamente, viene imboccato dai genitori che gli portano
piccoli vermi o insetti da mangiare e li passano dal loro becco al gozzo
del piccolo. Di solito i pulcini, che nascono implumi, si coprono di
piume entro le prime due settimane di esistenza. Solitamente entro la
terza settimana di vita i piccoli sono pronti a spiccare il volo ed
abbandonare la protezione del nido.
Quasi tutti gli uccelli costruiscono il loro nido in alto, sugli alberi,
anche se alcuni, come ad esempio il Martin Pescatore, utilizzano dei
tunnel realizzati sulle sponde dei fiumi. Oppure i Picchi, che vivono in
buchi negli alberi.
Oltre ai nidi e ai becchi, anche la struttura delle ali varia da specie
a specie in relazione a che tipo di volo che l'animale è solito
eseguire: esistono infatti alcune specie nelle quali i loro esemplari
non sono in grado di volare, dunque hanno ali troppo piccole per
permettersi di librarsi nell'aria, oppure le dimensioni e la forma sono
collegati ai chilometri che le varie specie fanno nell'aria senza
fermarsi.
A contribuire alla capacità di volo degli uccelli partecipa anche la
conformazione ossea. Infatti le ossa degli uccelli sono più leggere di
quelle degli altri animali, in quanto hanno delle cavità aerifere,
ovvero sono vuote, alleggerendo l'intera struttura scheletrica. Ciò
comporta, da un punto di vista biologico, l'assenza del midollo osseo e
conseguentemente l'impossibilità di produrre, dalle ossa, i globuli
rossi. Questa funzione viene evasa dal fegato e dalla milza.
La necessità di dover sbattere le ali per poter volare, e quindi il
forte sforzo che viene causato da questo movimento, porta gli uccelli ad
avere un cuore, e tutti gli altri muscoli, particolarmente forti. Il
bisogno di molto ossigeno ha portato alcune specie ad avere, oltre ai
polmoni, anche delle particolari sacche utili per raccogliere
l'ossigeno.
La riproduzione degli uccelli avviene con le uova. La fecondazione è
interna, con il maschio che solitamente sale sulla schiena della
femmina.
Una volta espulse, le uova sono formate da carbonato di calcio, ovvero
risultano essere resistenti e non perdono liquidi durante il periodo di
cova, fino alla schiusa. Dato che si tratta di animali prettamente
monogami, i maschi, per essere scelti dalle femmine della loro specie,
hanno solitamente un piumaggio differente e maggiormente appariscente.
Per essere più "affascinanti", gli esemplari di sesso maschile hanno a
volte delle creste o sono in gradi di emettere suoni particolari, in
maniera da realizzare una vera e propria competizione per accaparrarsi
la femmina.
A volte la colorazione differente tra esemplare maschile e femminile del
piumaggio avviene solo per il periodo dell'accoppiamento, in questo caso
si parla di "livrea nuziale".
Molte specie di uccelli praticano la migrazione ovvero lo spostamento,
spesso di migliaia di chilometri, dal luogo destinato dove trascorrere
la bella stagione e quella brutta. In pratica si recano in alcuni
territori per effettuare la cova e far crescere i piccoli, solitamente
nel periodo primaverile - estivo, mentre durante l'autunno e l'inverno
si spostano in Paesi che permettono una più semplice sopravvivenza della
specie.
Abbiamo accennato come, nonostante siano forniti di ali, esistono alcuni
uccelli che non sono in grado di volare. Un esempio importante sono gli
struzzi, grandi animali (alti in media oltre 2,5 metri) dalle ali molto
piccoli e dalle zampe molto sviluppate. Sono in grado di correre fino a
50 chilometri orari e le ali servono quasi esclusivamente da timone nel
momento in cui l'animale corre ad alta velocità. Un altro importante
esempio sono i pinguini, degli altri uccelli incapaci di volare, ma che
utilizzano le loro ali come pinne utili per nuotare durante le loro
immersioni in cerca di cibo.
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