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ARTI MARZIALI

TAI CH’I CHUAN

Il Tai Chi Chuan (Taijiquan, secondo il pinyin, il sistema ufficiale di trascrizione dei suoni cinesi) è oggi lo stile di Kung Fu più popolare e diffuso nel mondo; fa parte del “Sistema Interno” (Nei Chia), ossia delle arti marziali che privilegiano i movimenti armoniosi e fluidi e l’energia interna.

Nell’antica filosofia cinese il T’ai Chi è il Grande Ultimo che, all’inizio del tempo, “genera i Due Modi Primari (il principio attivo Yang, e quello passivo Yin), i quali a loro volta generano le Quattro Forme Secondarie, che a loro volta danno origine agli Otto Elementi e gli Otto Elementi determinano tutto il bene ed il male e la grande complessità della vita”. Il T’ai Chi è simbolizzato da un cerchio che circonda Yang ed Yin.

Il Tai Chi Chuan (Chuan indica la forza) è un’arte marziale assai efficace che si basa su principi riguardanti l’energia vitale (Qi) ed il libero fluire della medesima dal Dan tian (il basso ventre, quattro dita sotto l’ombellico) a tutto il corpo.

A causa di una diffusione limitata a poche forme, il Taijiquan sembra essere solo un’arte elegante e capace di apportare molti benefici sia al sistema cardiovascolare che a quello nervoso.

Gli stili riconosciuti dal Governo Cinese sono cinque; stile Chen, stile Yang, stile Wu/Hao, stile Wu e stile Sun.

Le fonti più attendibili collocano la nascita del Taijiquan in un periodo compreso tra il XVI e il XVII, ad opera del guerriero Chen Wangting; a lui si devono le tecniche per l’applicazione dell’energia interna Daoyin, quelle per la respirazione profonda Tuna e quelli per il rilassamento, gli esercizi di Tui shou (spinta delle mani), alcune forme a mani nude ed altre con spada e lancia.

Con il passare del tempo lo stile Chen si diffuse anche all’esterno della famiglia. Durante le rivolte dei clan Taiping e Nian (seconda metà dell’800) per destabilizzare il governo della dinastia Ching, Chen Zhongxing, esperto nelle tecniche di combattimento e discendente di Chen Wangting, guidò i contadini del villaggio di Chenjiagou. Le tecniche di Taijquan furono tramandate di generazione in generazione, e il villaggio di Chenjiagou  ne divenne il centro di sviluppo e diffusione.

Yang Luchan, servitore della famiglia Chen, apprese direttamente da Chen Wangting le tecniche del Taijiquan e, trasferitosi a Pechino, diede vita al proprio stile e alla scuola Taiji Yang. I tre figli continuarono la diffusione dello stile, specializzandosi in diverse modalità: Yang Jianhou sviluppò la media concatenazione, Yang Banhou la piccola concatenazione e Yang Fenghou proseguì il lavoro del padre con la grande concatenazione.

Tra la fine del 1800 e la prima metà del 1900, la famiglia Yang estese la conoscenza del Taiji in tutta la Cina. Sun Lutang fondò lo stile Sun, unendo in un sistema del tutto particolare le tecniche del Taiji, del Bagua quan e dello Xingyi quan.

Lo stile Wu si distingue in due differenti scuole; la prima, fondata da Wu Yuxiang, riprende i movimenti lenti ed omogenei degli stili Chen e Yang. La seconda, fondata da Wu Jianquan, riprende la piccola concatenazione di Yang Banhou.

Le tecniche di combattimento del Taijiquan erano costituite da colpi di pugno e calci, leve articolari, proiezioni, tecniche di pressione dei punti vitali ed altro. Le armi tipiche del Taiji sono la sciabola (tao), la spada (chien), il bastone lungo (kun) e la lancia (ch’iang).

Lo stile più popolare al mondo di Taijiquan è lo stile Yang. In Cina lo stile è divenuto popolare dopo l’unificazione degli stili interni voluta da Mao Tze Tung.

Esistono diverse forme di Tai Chi Yang; le più diffuse sono la grande forma (Ta Lu Tai Chi Chuan), la forma con 24 sequenze detta Beijing Yang, ed un’altra ancora con 64 sequenze.

 

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