DAI RAZZI DI BAMBU’ AI RAZZI AD ACQUA
Nella moderna
era spaziale, il razzo ci porta immediatamente agli occhi le immagini
di uno Space Shuttle pronto a partire verso destinazione talmente lontane
che possono identificarsi solo con il nome “spazio”.
Dietro ogni
razzo si cela un’incredibile complessità tecnica, proporzionale alla
velocità ed alla distanza che il veicolo deve coprire.
La letteratura
di fantascienza, il cinema e la televisione hanno contribuito negli
anni a costruire un vasto immaginario sul razzo; Clarke, Kubrick, le
immagini del primo sbarco sulla luna e quelle delle distruzioni che
si possono provocare con razzi lanciati da aerei o elicotteri, ci mostrano
alcune potenzialità del veicolo, capace di provocare morte e distruzione
o portarci a nuova vita.
Il razzo:
principi di funzionamento
Possiamo
identificare il razzo come un particolare veicolo, detto endoreattore,
capace di muoversi grazie alla spinta data dal motore a combustione
interna. Dato il terzo principio di Newton (“ad ogni azione corrisponde
un’azione uguale e contraria”), un razzo può muoversi da un punto sulla
Terra verso un altro luogo mediante la spinta data dalla combustione
di un propellente, liquido, solido o gassoso, a contatto con l’ossigeno
nella camera di combustione. Il propellente viene accelerato, in modo
da produrre una spinta sulla camera di combustione e permettere lo spostamento
in avanti del veicolo.
Il motore
che spinge un endoreattore è un motore a reazione; sfrutta la terza
legge di Newton (principio di azione e reazione) per mutare in energia
cinetica la massa di gas generata dalla reazione chimica tra il comburente
ed il combustibile. Il razzo può muoversi sino a quando il propellente
permette di spingere il motore.
Il razzo
si muove quindi grazie ai prodotti della combustione ed alla velocità
con la quale essi sono espulsi.
In campo
militare, il missile si distingue dal razzo perché ha un sistema di
guida ed usa propellenti sia liquidi che solidi.
I razzi possono
essere alimentati con propellenti solidi, come nel caso dei potenti
missili balistici o dello Space Shuttle Solid Rocket Booster
(SRB), ossia il razzo che permette allo Space Shuttle di decollare.
Lo Space Shuttle si muove invece grazie alla combustione di propellente
liquido. Lo Space Shuttle Orbiter è agganciata all’Orbiter
Vehicle (dove si trovano i sistemi per manovrare i motori in orbita,
i vani per l’equipaggio ed il carico), ai due SRB. Un serbatoio esterno
contiene idrogeno ed ossigeno.
La nascita
del razzo
I primi esperimenti
con i razzi sono stati effettuati con molta probabilità già nell’antica
Cina, grazie all’invenzione della polvere da sparo (zolfo, carbone e
salnitro). Nel XVIII secolo sono stati sicuramente utilizzati in India
contro gli inglesi. Osservando i razzi di bambù spinti dalla polvere
da sparo, Sir William Congreve mette a punto un particolare razzo con
rivestimento in ferro contenete una carica incendiaria. Grazie al un’asta
di coda, il razzo di Congreve poteva essere lanciato stabilmente al
oltre tre chilometri di distanza.
Nel 1844
William Hale intuisce che se al razzo si imprime una rotazione in direzione
del moto, aumentano la spinta e l’efficienza.
Agli inizi
del 1900, Robert Goddard permette al razzo di raggiungere una notevole
gittata. Collega un ugello convergente-divergente (detto ugello de
Laval) alla camera di combustione, raddoppiando la spinta del motore.
La tecnica
di Goddard è stata in seguito ripresa da Wernher Von Braun nel suo V2,
l’arma di rappresaglia utilizzata nella Seconda Guerra Mondiale per
i bombardamenti sulla Gran Bretagna.
Razzo ad
acqua
La costruzione
di razzi trova da diverso tempo una piacevole applicazione ludica. Esistono,
infatti, diverse competizioni riservate a particolari razzi. I razzi
ad acqua possono essere costruiti artigianalmente, utilizzando normali
bottiglie in Pet rivestite di resine o altri materiali. L’acqua contenuta
nel razzo viene espulsa mediante aria compressa, così da ottenere la
spinta. Sull’involucro possono essere applicate pinne ed ogiva per permettere
al razzo di mantenere una determinata direzione.
|