AQUILONE
Le origini dell’aquilone vanno
ricercate in Cina dove veniva realizzato con bambù e seta e, lasciato
librare nel cielo, assumeva significati religiosi, rappresentando il
suo volo una sorta di collegamento degli uomini con il cielo e quindi,
per estensione, con le divinità.
Ancor oggi in numerosi paesi
dell’estremo oriente è possibile assistere al volo collettivo di moltissimi
aquiloni, realizzati in diverse forme: animali, spesso mitologici, forme
geometriche composte, striscioni e stendardi nelle cui code vengono
legati biglietti augurali oppure scritte formule magiche.
Lo stesso Marco Polo, in uno
dei suoi innumerevoli resoconti, accenna al ruolo divinatorio di questi
aquiloni citando circostanze in cui, ad esempio, l’equipaggio di una
nave prima di intraprendere un viaggio faceva volare un grande aquilone
al fine di conoscerne l’esito.
A questo ruolo si aggiunse
in Oriente anche quello magico-simbolico: l’altezza raggiunta dall’aquilone
rappresentava infatti il successo economico del suo proprietario ed
il suo volo rappresentava un auspicio per il futuro.
L’aquilone fu ben presto utilizzato
anche per scopi militari, grazie alla possibilità di trasmettere dei
messaggi ad una certa distanza.
Ma fu con la sostituzione del
suo materiale di costruzione, ossia della seta con la carta, che l’aquilone
divenne sempre più popolare tra la gente ed il suo impiego coinvolse
anche attività ludiche.
In Occidente il suo utilizzo
fu successivo all’inizio degli scambi culturali ed economici con l’Oriente.
A partire dal 1700 l’aquilone
fu impiegato dapprima per scopi metereologici e successivamente per
diversi scopi scientifici: ricordiamo l’impiego che ne fece Benjamin
Franklin per lo studio dell’elettricità atmosferica, nonché quello di
Guglielmo Marconi per la realizzazione dei primi collegamenti radio
tra Europa ed America.
Il campo in cui l’aquilone
si è affermato definitivamente è sicuramente quello ludico che per anni
ha coinvolto generazioni di bambini affascinati da questo oggetto che
volteggia liberamente nell’aria spinto dalla forza del vento.
Anche se nel mondo occidentale
questo figlio del vento ha perso ogni funzione simbolica o religiosa
la modifica di forme e dimensioni dell’aquilone è diventata una vera
e propria mania, anche se nell’iconografia dei non esperti possiamo
immaginare questo oggetto volante uguale per materiali forme e dimensioni
a quello "fuggito", rotto, riparato e fatto infine volare, con bella
simbologia positivista anni sessanta della bellezza e della gioia dell’unità
familiare, in "Mary Poppins" indimenticabile classico della Disney tratto
dall’omonimo romanzo.
Divenuto un vero e proprio
hobby, l’utilizzo dell’aquilone sfocia in una serie di attività sportive
quali il volo acrobatico ed il Power Kiting.
Per quest’ultima specialità
vengono utilizzati aquiloni cosiddetti "da trazione" in grado di spostare
piccole imbarcazioni o veicoli a tre ruote.
Dal Power Kiting si è poi giunti
ad una nuovissima specialità, il kitesurfing, dove l’aquilone
viene impiegato per farsi trascinare sull’erba, sulla sabbia o sull’acqua.
Nelle nuove versioni, gli aquiloni
non sono più realizzati con carta e bambù, bensì con moderni tessuti
antistrappo in nylon o poliestere e fibre di vetro o carbonio.