PARACADUTISMO
Il paracadutismo
è ad oggi uno degli sport più appassionanti e coinvolgenti, che interessa
un numero sempre crescente di adepti con le sue caratteristiche spettacolari
e mozzafiato nonostante la sua origine antichissima.
Questo
sport affonda infatti le sue radici – secondo alcune testimonianze -
nella Cina del secolo XIV, anche se il primo prototipo italiano di paracadute
a noi noto è ascrivibile al 1514 e al genio di Leonardo da Vinci, che
progettò un apparecchio a forma piramidale.
Nel corso
dei secoli si sono poi succeduti numerosi esperimenti di lanci (tra
i quali citiamo i francesi S. Lenormand nel 1732 e F. Blanchard nel
1793) che hanno portato al perfezionamento delle tecniche di lancio
e quindi al loro primo svolgersi da un velivolo (nel 1912 il Capitano
A. Berry negli U.S.A.).
Grazie
a questi primi progressi risale alla Prima Guerra Mondiale il primo
utilizzo dei paracadute come strumento di salvataggio da parte dei piloti
tedeschi in caso di danneggiamento dei velivoli durante le missioni
di guerra.
Il momento
di passaggio dal paracadutismo di "prima generazione" al paracadutismo
"moderno" è segnato dall’avvento del primo paracadute a profilo alare,
collocabile intorno ai primi anni ’80: questa data segna un passo importante
perché dal paracadute a forma sferica si passa a quello a pianta rettangolare,
il che permette di aumentare la manovrabilità del mezzo e di effettuare
maggiori spostamenti in volo, non sottoposti più all’assoluto dominare
del vento su posizioni e virate.
Ad oggi
gli appassionati di paracadutismo possono scegliere tra molteplici tecniche
di volo.
Le
più famose sono:
FREE
FLY :
volo "verticale" in caduta libera con velocità che oscillano dai
200 ai 500 km orari. In questa tecnica è comunque importante acquisire
le competenze giuste e sufficienti per avanzare, frenare, restar
fermi, assumere specifiche posizioni.
SKYSURF :
questa specialità
è sicuramente tra le più emozionanti e spettacolari, poiché realizza
una commistione tra paracadutismo sportivo e windsurfing. Lo skysurfer
infatti è agganciato con i piedi ad una tavola simile a quella da
surf di materiale tanto leggero quanto resistente (come resine o
carbonio), che gli permette di controllare la sua caduta libera
(anch’essa con una velocità intorno ai 200 km/h), effettuando pose
e figure tridimensionali. Il surf, ancorato ai piedi del paracadutista
tramiti appositi attacchi, possiede comunque un sistema che ne permette
lo sblocco immediato sia in caso di emergenza sia al momento dell’atterraggio.
FORMAZIONI :
in questo
caso la disciplina prevede durante la caduta libera lo svolgimento
di figure prestabilite all’interno di un certo lasso di tempo da
parte di una squadra, i cui componenti devono avere una grande concentrazione
e un ottimo spirito di gruppo. Le squadre non hanno dei limiti di
numero prestabiliti: possono infatti variare da un minimo di due
ad un massimo (come testimonia l’ultimo record del mondo raggiunto
in Arizona nel 2003) di 300 persone.
Per qualche
curiosità:
http://www.baseitalia.com/PARACADUTISMO%20ESTREMOdoc2.html
http://www.skydivesalerno.com/
http://www.tuttoperinternet.it/sport/sport_paracadutismo.htm
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