CROMOTERAPIA
La cromoterapia
nasce con l’intento di sfruttare a scopo terapeutico le potenzialità
delle radiazioni cromatiche sugli organismi viventi.
Fin da tempi
antichissimi i Greci, i Romani e gli Egizi affidavano la cura di diversi
disturbi all’elioterapia, ossia all’esposizione ai raggi solari.
Le prime
testimonianze scritte che citano questa pratica – l’utilizzo di vari
colori - come efficacemente valida in ambito curativo provengono da
manoscritti senza data ritrovati in India, Cina ed Egitto nei quali
vengono descritte le opere di guaritori locali, che affidavano la cura del
benessere fisico all’azione cromatica sull’equilibrio dei chakra, ossia i
centri energetici associati alle principali ghiandole che regolano i
meccanismi fisici.
La cromoterapia vede la sua
prima teorizzazione medico-scientifica nel 1877, anno in cui il dott.
S. Pancoast pubblica un trattato sull’impiego dei colori a
scopo terapeutico, seguito l’anno successivo da un lavoro simile ad opera
del collega E. D. Bobbit.
Tale metodo a tutt’oggi si fonda
sulle stimolazioni al senso della vista che seguono alla percezione dei
colori, che a sua volta accresce la produzione dei neurotrasmettitori, in
grado di interferire con lo stato psico-fisico di un organismo vivente a
livello nervoso (un esempio classico è quello della serotonina,
l’ormone che regola molte delle attività del corpo umano, la cui
produzione è connessa all’esistenza della luce).
Le vibrazioni dei colori e
la loro azione riequilibrante sul metabolismo cellulare sono state
dimostrate da molteplici esperimenti di laboratorio, dai quali risulta che
un tessuto di un organismo vivente ammalato, esposto all’appropriata
emissione cromatica, torna nel tempo a funzionare gradualmente.
Su queste
basi scientifiche si fonda la cromoterapia, utilizzata dalla medicina
alternativa e di recente anche da qualche reparto ospedaliero, visto il
suo notevole sviluppo dovuto ai molti studi degli ultimi anni, che
testimoniano l’influenza dei colori sul sistema nervoso, immunitario e
metabolico.
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