FLORITERAPIA
I fiori
di Bach
I fiori
sono belli, profumati ed hanno numerosi significati, servono ad esprimere
svariati stati d’animo, allegria, amore, tristezza e da che mondo è mondo
sono il dono più usato e ricercato.
Sia per i
loro colori vibranti che per il loro gradevole profumo, i fiori sembrano
avere un’azione terapeutica sulla malattia, sulla fatica o quando la
tristezza ci pervade l’animo.
Viene
quindi da pensare che il loro potere vada ben oltre la sfera dei sensi
conosciuti: vista, tatto, odorato…e che influisca positivamente anche
nella terapia per il trattamento di numerosi disturbi di salute.
Per
chiunque usi la floriterapia (tecnica che si serve dei distillati estratti
dai boccioli di piante ed alberi) i fiori sono preziosi alleati della
natura per curare e prevenire l’insorgere di molte malattie.
Origini
La terapia
e la cura attraverso gli estratti ed i distillati di piante, affonda le
proprie radici agli albori del mondo.
Egizi,
Romani, Celti, Aztechi e tutte le antiche civiltà usavano piante e fiori
per scopi medicinali.
Edward Bach,
medico inglese e fautore della moderna floriterapia, all’inizio degli anni
trenta notò come molti suoi pazienti affetti da varie patologie fisiche,
avessero accusato prima dell’insorgere della malattia, numerose difficoltà
emotive e psicologiche.
Notò
ulteriormente come stati d’animo quali la paura, la collera, l’ansia e la
gelosia rallentassero o complicassero il trattamento dei disturbi fisici.
Angustiato
e preoccupato per gli effetti collaterali dei medicinali comuni, il dottor
Bach si rivolse alla natura in cerca di rimedi e coadiuvanti per il
trattamento di numerosi disturbi e per facilitare la guarigione, con tutti
gli aspetti emotivi, arrivando ad individuare 38 fiori di piante e alberi
che riuscivano ad alleviare una numerosa gamma di disagi psicologici.
Questo
accadeva negli anni ’30 e da allora sono stati usati in tutto il mondo.
Nel 1931
E.Bach affermava “ La causa del fallimento della moderna medicina risiede
nell’accanimento ad occuparsi esclusivamente dei risultati invece che
delle cause scatenanti”, era, infatti, convinto che la vera guarigione si
ottenesse soltanto includendo il trattamento delle cause della sofferenza:
lo squilibrio emotivo e mentale antecedente o derivanti determinate
patologie fisiche.
Per Edward
Bach, morto nel 1936, la scoperta del rimedio capace di correggere un
particolare disagio emotivo o mentale, richiedeva una combinazione
d’intuito e di ricerca clinica.
Infatti,
ogni nuovo rimedio da lui scoperto era stato, prima e per diverso tempo,
sperimento dallo stesso medico.
Tenendo
quindi i vari tipi di fiore in mano o sotto la lingua n’osservava gli
effetti e sceglieva i più efficaci per riequilibrare i vari emotivi e
fisici.
Per gli
uomini e le donne del nuovo millennio, l’idea che le emozioni come l’ira,
la disperazione o la gelosia possano procurare acne o acidità di stomaco o
anche patologie più gravi, può divenire accettabile solo attraverso un
ulteriore passaggio, cioè l’ammissione con noi stessi che molti disturbi
che ci affliggono possono essere evitati cambiando i nostri atteggiamenti.
Ora, poi,
che sono stati confermati da diversi studi scientifici, gli stretti legami
che intercorrono tra le tensioni emotive e l’incidenza di cardiopatie, per
esempio, molti cominciano a riconoscere ed a rispettare il collegamento
tra corpo e mente.
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