Nel 1916 la Bayerische Flugzeug-Werke, dopo aver assorbito la
Otto-Werke, inizia la sua attività a Monaco producendo motori per aerei; l’anno
successivo l’azienda cambia il suo nome in Bayerische Motoren Werke GmbH. Nei
primi anni di vita l’azienda costruisce motori per l’aeronautica militare. Nel
1918 la Bmw diventa società per azioni; la direzione tecnica è affidata
all’ingegner Franz Josef Popp.
Nel 1919 Bmw realizza il motore per aerei “Illa”, progettato
dall’ingegner Max Friz. Poco prima della fine della Prima Guerra Mondiale il
pilota Franz Zeno Diemer stabilisce il record mondiale di quota con un aereo Bmw
DFW F 37/III. A seguito del Trattato di Versalleis che vietava la costruzione e
la circolazione d’aerei in Germania, la Bmw inizia la produzione di motori per
imbarcazioni, camion e motociclette.
Nel 1923 alla fiera di Berlino Bmw presenta la R32, una
rivoluzionaria motocicletta con motore Boxer e trasmissione a cardano; con il
passare del tempo le motociclette Bmw vincono in diverse gare nazionali ed
internazionali, aggiudicandosi record e successo tra piloti e pubblico.
Nel 1924 Bmw riprende la produzione di motori per aerei;
nello stesso anno il pilota Walter Mittelholzer con un aereo Junker A 20 copre
per primo la distanza che separa la Germania dalla Persia in 41 ore di volo.
Intanto le motociclette continuano a collezionare successi in molte
competizioni, vincendo, dal 1924 al 1929, tutti i campionati nazionali in
diverse categorie.
A partire dal 1929 Bmw realizza con il proprio marchio
l’autovettura utilitaria della Austin Seven denominata “Dixi” (Bmw 3/15 PS DA
2).
Nel 1932 il pilota svizzero Wolfgang von Gronau compie in
solitaria il giro del mondo con un idrovolante “Wal” Dornier dotato di motori
Bmw, coprendo la distanza di 44.800 km in 254 ore di volo.
L’affidabilità e le qualità tecniche dei motori per aerei Bmw
trovano piena conferma anche nelle applicazioni automobilistiche: nel 1933 viene
realizzato il motore Bmw V-12 da sei cilindri ad iniezione diretta come variante
del motore per aerei Bmw VI. Nel 1937 la Bmw presenta il motore stellare da 9
cilindri Bmw 132 F.
Negli anni che precedono la Seconda Guerra Mondiale Bmw
rileva la Brandenburgische Motorenwerke (Bramo), specializzata nella costruzione
di aerei, inaugura gli stabilimenti di Z¸hlsorf e Basdorf, Allach,
Milbertshofen,
Berlino-Spandau e D¸rrerhof, ed avvia la produzione di propulsori per missili.
Nel 1943 Bmw realizza il più grande motore a stantuffi per aerei, il modello
803.
I bombardamenti americani durante la Grande Guerra provocano
notevoli danni agli stabilimenti Bmw. Nel 1945 il governo americano ordina lo
smantellamento degli stabilimenti di Allach e Monaco.
Nel 1951 la Bmw riprende la produzione d’automobili; nascono
i modelli 501 e 502 con motore V8 in alluminio.
La ripresa dell’azienda tedesca ed il rilancio dei suoi
prodotti sui mercati internazionali dopo la fine della Grande Guerra Ë legata ai
nomi del finanziere Herbert Quandt, consigliere aggiunto ed azionista di
maggioranza, del direttore commerciale Paul G. Hahnemann, professionista del
marketing che orienta la produzione verso promettenti settori di mercato, ed
Eberhard v. Kuenheim, il presidente del consiglio direttivo che incentra la
produzione aziendale su autovetture e motocicli.
Tra il 1963 ed il 1966 nascono le autovetture Bmw 1800 TI e
2000 TI.
Negli anni successivi nascono la Fondazione Herbert Quandt,
con lo scopo favorire il dialogo tra Est ed Ovest dopo la fine della Guerra
Fredda, e la società di finanziamento per i concessionari ed attività interne
Bmw Kredit GmbH.
Alle Olimpiadi di Monaco del 1972 una Bmw da 1600 cc. dotata di propulsione elettrica accompagna i maratoneti nella loro prestazione,
dimostrando in tal modo l’impegno dell’azienda nella produzione d’autovetture
dalle ridotte emissioni di scarico.
All’inizio degli anni ’70 Bmw inaugura lo stabilimento in
Sudafrica. Qualche anno dopo le vetture tedesche si affermano nelle competizioni
statunitensi.
Nel 1977 Bmw inizia la produzione delle berline Serie 7,
vetture d’alta gamma dalle elevate soluzioni tecniche. Nello stesso periodo
nasce la Bmw M1, progettata insieme alla Lamborghini e disegnata da Giugiaro.
Verso la fine degli anni ’70 Bmw approfondisce la ricerca per
l’utilizzo di nuove fonti energetiche propulsive, creando la Bmw 520 alimentata
con idrogeno. Negli anni successivi l’azienda lega la sua fama al nome del
pilota brasiliano Nelson Piquet, vincitore di tre titoli consecutivi nella “M1
ProCar – Serie”, e quello dell’ingegnere Paul Rosche che, nel 1983, realizza un
propulsore per la categoria Formula 1.
Negli anni ’80 Bmw realizza i motori a basso numero di giri
(contraddistinti dalla lettera greca “eta”) e diesel con turbocompressore. Con
l’arrivo della benzina senza piombo anche in Europa (già nel 1978 Bmw realizza
autovetture con catalizzatore ceramico per i mercati giapponese e statunitense)
Bmw inizia la produzione di nuovi modelli con catalizzatore e contraddistinti
dalla lettera “i” (318i, 735i e 525e). Qualche anno più tardi Bmw inaugura il
primo distributore al mondo d’idrogeno liquido presso lo stabilimento di Monaco.
Nel 1989 la stampa specializzata descrive la Bmw 850i come
uno dei prodotti automobilistici più avanzati del mondo: il motore V12 da 300 CV,
“il sistema Multiplex, le cinture di sicurezza integrate nel sedile e l’assale
posteriore integrale” sono caratteristiche uniche su un’automobile.
Nel 1995 Bmw e Rolls-Royce creano la società congiunta BRR (Bmw
Rolls-Royce GmbH), realizzando principalmente componenti per propulsori aerei e
turbine a gas; poco dopo Bmw acquista i diritti del marchio Rolls-Royce per le
autovetture, il gruppo Rover (insieme ai marchi MG, MINI, Land Rover e Rover) e
lancia sul mercato la roadster Z3.
L’impegno nella realizzazione di motori dalle elevate
caratteristiche porta la Bmw a dar vita, insieme alla Williams, ad un team di
Formula 1 nel 2000.
Tra le ultime vetture prodotte ricordiamo la roadster Z4, le
S.U.V. X5 ed X3 e le compatte della Serie 1.
il sito
www.bmw.it