Correre nel verde Auto e case automobilistiche - Correre nel verde direttore responsabile Giorgio Gandini


Auto ] Storia dell'automobile ] Alfa Romeo ] Aston Martin ] Audi ] BMW ] [ Bugatti ] Buick ] Cadillac ] Chrysler ] Citroèn ] Dodge ] Ferrari ] Fiat ] Ford ] Jaguar ] Kia ] Lamborghini ] Lancia ] Land Rover ] Mazda ] Maserati ] Morgan ] Nissan ] Opel ] Peugeot ] Porsche ] Renault ] Rolls Royce ] Saab ] Seat ] Skoda ] SsangYong ] Subaru ] Suzuki ] Toyota ] Volkswagen ] Volvo ]

AutoMotoNauticaVoloMotori&Vele

Correre nel verde

Auto
Storia dell'automobile
Alfa Romeo
Aston Martin
Audi
BMW
Bugatti
Buick
Cadillac
Chrysler
Citroèn
Dodge
Ferrari
Fiat
Ford
Jaguar
Kia
Lamborghini
Lancia
Land Rover
Mazda
Maserati
Morgan
Nissan
Opel
Peugeot
Porsche
Renault
Rolls Royce
Saab
Seat
Skoda
SsangYong
Subaru
Suzuki
Toyota
Volkswagen
Volvo


 


AUTO

BUGATTI

La Bugatti è una casa automobilistica tra le più prestigiose al mondo. Estetica, tradizione e precisione nei minimi dettagli per quanto riguarda concezione, costruzione e produzione: sono queste le caratteristiche di uno dei più antichi costruttori di capolavori d’ingegneria applicata alla velocità. L’ultima creazione del marchio Bugatti è l’auto più potente del mondo. La Bugatti Veyron, presentata al Salone dell’automobile di Ginevra nel 2001, ha un motore W16 (due V8 disposti a V), cilindrata di 7.993 cc, potenza di 1040 cavalli, 15 radiatori, cambio a 7 marce, pneumatici Michelin dedicati, velocità massima di 407 km/h, da 0 a 100 kh/h in appena 2,5 secondi. Prestazioni uniche per un’automobile che arriva a costare più di 1 milione di euro.

Nel 1909 l’imprenditore italiano Ettore Arco Isidoro Bugatti fonda a Molsheim (Alsazia, Francia) la Bugatti Automobiles S.A.S. Dopo l’esperienze con Mathis (è stata creata da Ettore Bugatti la lussuosa Hermes), Prinetti & Stucchi, Dietrich e Deutz AG, Ettore da vita al alcune delle automobili più prestigiose di sempre. La Type 13 inizia a riscuotere notevole successo grazie alle numerose vittorie nelle competizioni (tra cui la 24 Ore di Le Mans del 1913 ed il primo Gran Premio d’Italia); il motore è un 4 cilindri in linea con cambio a 4 velocità.

Visti i successi sportivi ed i consensi degli appassionati, la Bugatti continua per diversi anni ad utilizzare i motori collaudati dalle esperienze, rifiutando alcune delle novità più importanti di quegli anni, tra le quali si ricordano il motore a 6 cilindri e la sovralimentazione.

Nel 1921 Ettore Bugatti esordisce nel mercato delle auto di lusso con la Type 28, motore a 8 cilindri, cilindrata di 2991 cc e potenza di 90 CV.

Qualche anno più tardi, il pilota Meo Costantini si impone nella Targa Florio al volante di una Bugatti (Bugatti è prima anche nelle successive edizioni fino al 1929).

Nel 1924 è la volta della Type 35 (motore a 8 cilindri in linea, cilindrata di 1991 cc, potenza di 100 CV), dominatrice di numerose competizioni (si ricordano i due Gran Premio di Francia del 1928 e 1930 ed il primo Gran Premio di Monaco).

Nel 1927 nasce una delle auto più lussuose e costose della storia automobilistica, la Type 41 Royale (motore a 8 cilindri e cilindrata di 12.723 cc.), prodotta in soli 6 esemplari e progettata per superare in tutto le prestiose Rolls-Royce e Maybach.

Nel 1934 nasce uno dei più grandi successi commerciali della Bugatti, la prestigiosa Type 57, un auto di gran lusso dotata di motore a 8 cilindri in linea, 135 CV, cilindrata di 3257 cc. La vettura, progettata dal figlio di Ettore, Jean Bugatti è stata realizzata in 170 esemplari (motore a 8 cilindri, cilindrata di 3257 cc, potenza massima di 135 CV), alcuni dei quali con motore sovralimentato. La carrozzeria della vettura poteva essere ultimata secondo i gusti del cliente (tra le versioni più affascinanti si ricordano la 57 TypeSC Atlantic e la 57SC Gangloff Drop Head Coupè).

Nel 1939 Jean Bugatti muore in un incidente stradale alla guida di una Type 57. Inizia il declino dell’azienda francese. Lo scoppio del secondo conflitto mondiale porta al definitivo declino della storia case automobilistica.

Nel 1987 l’imprenditore modenese Romano Artioli sigla un’accordo con Bugatti International e da vita alla nuova Bugatti Automobili. Nascono i nuovi stabilimenti a Campogalliano (Modena) e la nuova EB110.

A causa di gravi problemi finanziari, l’azienda è costretta a chiudere nel 1995. Tre anni più tardi il Gruppo Volkswagen acquista il marchio Bugatti e ne rilancia l’immagine con la Bugatti Veyron 16.4.

Dal 2007 l’ingegnere Franz-Josef Paefgen è presidente della Bugatti Automobiles S.A.S.