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AUTO

LAMBORGHINI

Lamborghini

Nel 1963 l’imprenditore modenese Ferruccio Lamborghini fonda una delle case automobilistiche più prestigiose del mondo, la Lamborghini Automobili.

Già proprietario di una fabbrica di trattori leader mondiale nel settore, decide di dar vita ad ambizioso progetto: creare un’auto supersportiva capace di compere con la Ferrari.

Il sogno si  realizza nel 1963, anno di nascita della società Automobili Ferruccio Lamborghini; nascono i nuovi stabilimenti all’avanguardia a Sant’Agata Bolognese (BO). Al Salone Auto di Torino dello stesso anno viene presentato il coupè due porte prodotto in un unico esemplare, Lamborghini 350 GTV, disegnato da Franco Scaglione; è equipaggiato con un motore V12 progettato da Giotto Bizzarrini, cilindrata di 3464 cc e potenza massima di 347 CV.

L’anno dopo inizia la produzione della naturale evoluzione, la 350 GT, prodotta in 120 esemplari. Le continue ricerche, frutto di un’innata passione per le sfide e la tecnologia, portano alla 400 GT (250 esemplari).

Nel 1965, i due ingegneri assunti dalla Lamborghini per avviare la produzione di autovetture, Gianpaolo Dallara e Giampaolo Stanzani, presentano al patron il loro progetto provvisorio, la 400TP, una Gran Turismo ricavata dalle vetture da corsa, con telaio in lamiera piegata e forata per ridurre i pesi del veicolo. In soli 5 mesi il telaio viene perfezionato dall’azienda Bertone e da Marcello Gandini. Al salone dell’Automobile di Ginevra del 1966 viene presentata la nuova Lamborghini Miura, dal nome di una delle razze di tori più forti ed intelligenti. Da questo momento nasce la felice tradizione Lamborghini di dare nomi di tori da combattimento ai suoi capolavori.

Nel 1968 la rivoluzionaria Espada, disegnata ancora una volta da Marcello Grandini; la vettura è ancora una volta estrema in tutte le sue parti, sia nel motore che nei lussuosi interni.

La produzione volge verso una stabilizzazione della gamma grazie alla nuova Miura S, alla Espada ed alla P250 Urraco, realizzata a partire dal 1970. Nello stesso periodo, il collaudatore neozelandese Bob Wallace crea il prototipo Jota, un’auto decisamente nuova che mantiene solo lo schema meccanico della Miura.

Nel 1972, a causa delle mutate condizioni sociali e lavorative, Ferruccio Lamborghini esce di scena e vende le proprie azioni a Georges-Henri Rossetti e René Leimer.

La casa bolognese continua a produrre autentici capolavori di ingegneria e design. Al Salone di Ginevra del 1973 viene presentata la bellissima Countach, un coupè 2 posti con motore V12, cilindrata di 3929 cc, potenza massima di 353 CV e portiere ad apertura verticale.

La crisi petrolifera degli anni Settanta ed i mancati accordi con il Gruppo BMW, portano lentamente al fallimento ed alla liquidazione della Lamborghini. Nel corso degli anni Ottanta, la Lamborghini passa prima ai fratelli Mimran, poi alla Chrysler. Proprio sotto il controllo della casa americana, l’azienda del toro partecipa alla realizzazione di un nuovo motore per la Formula 1 e fornisce i motori alle squadre Lotus e Larrousse.

Nel 1990 la casa modenese introduce la trazione integrale con la bellissima Diablo, disegnata da Marcello Gandini.

Nel 1998 la Lamborghini viene acquisita dalla tedesca Audi. Da questa nuova collaborazione nascono le bellissime Gallardo e Murciélago; anche questa volta i due nomi sono ispirati a due razze di tori da combattimento.

 

Il sito: LAMBORGHINI