DUCATI CUCCIOLO
La
Ducati, partendo da l’idea di Aldo Farinelli, un avvocato di Torino,
costruì, alla fine della seconda Guerra Mondiale, un mezzo che avrebbe
avuto un grande successo nell’Italia post bellica.
Si tratta di Cucciolo, l’antenato dei moderni scooter. Anche se in
realtà non è propriamente corretto parlare di antenato, perché Cucciolo
era il nome di un piccolo motore da collegare al telaio di una
bicicletta.
L’idea di collegare un motore ad una bicicletta non era originale, ma il
Cucciolo, con la struttura a quattro tempi e 2 marce, sbaragliò la
concorrenza.
Inizialmente il prodotto venne costruito in società tra Ducati e SIATA,
ma nel 1946, la Ducati decise di produrre il motore senza l’ausilio di
nessuno.
Nel 1948 nacque il Cucciolo T2, esclusivamente Ducati, con alcune
modifiche rispetto al progetto originale.
L’idea funzionò talmente tanto che solo nel 1949 circolavano la bellezza
di 60 mila mezzi motorizzati Cucciolo.
Agli inizi degli anni ’50 nacque il Cucciolo da competizione, di 65 cc.
di cilindrata, segnando l’ingresso ufficiale della casa italiana nel
mondo delle corse a 2 ruote.
Oggi è ancora possibile ammirare dei modelli di Cucciolo presso il museo
della casa di Moto, a Borgo Panigale.
Nel settembre 2009, dalla collaborazione tra Italwin e Ducati è comparsa
la Bicicletta Elettrica Ducati Cucciolo by Italwin. Una bicicletta
all’apparenza normale dotata di motore elettrico, in maniera da divenire
un mezzo di locomozione ecosostenibile
Sarà possibile acquistarla presso dei negozi
Ducati oppure presso dei venditori di biciclette.
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