Un veicolo legato strettamente all’Italia degli anni
’50, ossia ad un Paese che sta vivendo un momento di
grande crescita economica, c’è sicuramente la Fiat 850,
una macchina prodotta dalla fabbrica torinese
FIAT
(Fabbrica Italiana Automobili Torino) tra il
1964 e il 1971.
Si tratta di uno tra gli ultimi veicoli prodotti a
Torino con il motore posto nel vano posteriore. La 850
dovrà sostituire la 600, divenendo una nuova macchina di
grande utilizzo in Italia.
Le differenze che la 850 ha rispetto al veicolo che
ha sostituito, si possono riassumere nella grandezza dei
fari anteriori, l’ingrandimento del parabrezza e
dell’abitacolo, inoltre sono da segnare soprattutto
innovazioni aerodinamiche (la cosa più innovativa è la
“pinna” posteriore). Si tratta di un grande lavoro in
quanto, in ogni caso la 850 deriva dal progetto
principale della 600.
Creare un veicolo completamente nuovo da uno già
esistente è stato un grande risultato di Dante Giacosa,
capo progettista della Fiat in quel periodo. Tra i primi
confort presenti nel veicolo sottolineiamo un impianto
di riscaldamento costruito con un radiatore differente
rispetto al motore, in maniera da gettare nell’abitacolo
aria più pulita e senza cattivi odori. In pochi anni
derivanti da questo veicolo escono la berlina, la
versione furgonata e la coupé. Tutti i mezzi riscuotono
un grande successo di pubblico. Nel 1968 esce la seconda
versione della 850.
Tra le maggiori novità sottolineiamo le cornici di
lunotto e parabrezza, le nuove cromature e un nuovo tipo
di volante.
Il grande successo di pubblico della macchina è
riportata anche dalla abbondante presenza di questo
veicolo nei film: la troviamo come auto dei protagonisti
in Borotalco di Carlo Verdone, nell’Ave Maria di Ninì
Grassia, nel I cento passi di Marco Tullio Giordana.