Correre nel verde Nautica: navigazione, imbarcazioni, diporto e storia della marineria - Correre nel verde direttore responsabile Giorgio Gandini


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NAUTICA

LA COPPA "AMERICA"

Luna rossa di Prada, interprete italiana della coppa America fotografata nel suggestivo contesto di Piazza del Popolo a RomaÈ una coppa d’argento del peso di circa quattro chilogrammi e dell’altezza di 63 centimetri e rappresenta il più ambito trofeo velico del mondo che verrà, per la trentaduesima volta, posto in palio nella edizione del 2007 a Valencia, in Spagna.

Fu la conseguenza della diffusione dello yachting tra i grandi industriali americani per i quali rappresentava la testimonianza della propria condizione sociale e che, con l’affermarsi di questa nuova moda, vollero contrapporsi all’orgoglio marittimo e imperiale dell’Inghilterra vittoriana.

Si deve alla Coppa America e al suo prestigio nello sport velico, buona parte del progresso tecnico delle imbarcazioni a vela.

E’ controverso se furono gli americani, all’atto della fondazione del New York Yacht Club, nel 1844, ad accettare la sfida lanciata dagli inglesi di misurarsi sportivamente con le proprie barche in occasione della Great Exhibition di Londra nel 1851 oppure se furono proprio loro a lanciare la sfida agli inglesi.

In ogni caso, gli americani, per l’occasione, costruirono la goletta America lunga 31 metri e in grado di spiegare al vento una velatura di circa 490 mq di vele.

La Regina Vittoria, in quell’occasione, aveva messo in palio la Coppa delle cento ghinee, realizzata dal suo gioielliere Garrard, per una regata intorno all’isola di Wight, con partenza e arrivo a Cowens.

Il 22 agosto 1851 si svolse la regata tra quindici imbarcazioni, golette e cutters, di stazza compresa tra le 300 e le 400 tonnellate: quattordici britannici contro la goletta americana sfidante.

America sbaragliò gli avversari e vinse con oltre sei miglia di distacco. Fu un duro colpo per il prestigio e l’orgoglio della marineria britannica.

La coppa vinta fu donata al New York Yacht Club che la denominò America’s Cup in onore della goletta vincitrice.

Il New York Yacht Club decise di rimettere in palio la coppa come premio per qualsiasi imbarcazione non americana, tra le 30 e le 300 tonnellate di stazza, che fosse riuscita a battere il difensore americano.

La sfida fu raccolta nel 1870 dal finanziere londinese Ashbury con il Cambria, un Ketch di 30 metri: ovviamente, come America aveva gareggiato contro quattordici barche inglesi, anche lo sfidante inglese fu costretto a gareggiare contro un’autentica flottiglia di barche americane e finì con il classificarsi undicesimo; il finanziere londinese ritentò l’anno successivo con un’altra imbarcazione, il Livonia, ma fu nuovamente sconfitto.

Le imbarcazioni che gareggiavano in quel periodo nella Coppa America, erano enormi: avevano una lunghezza di oltre 40 metri, un equipaggio composto di una cinquantina d’uomini e una velatura di circa 1600 metri quadri.

Nel 1876 la sfida fu lanciata dai canadesi e, in successione, ancora per tre volte dagli inglesi, ma sempre con esito negativo: le regate furono sempre vinte dagli americani e la coppa rimase esposta nelle bacheche del New York Yacht Club.

Ci si era però resi conto che il regolamento non era un esempio di sportività, dato che non poneva limiti al numero d’imbarcazioni chiamate alla difesa della coppa, e fu così che nel 1881, il New York Yacht Club acconsentì a modificare il regolamento di gara; in quella occasione, fu stabilito che lo Yacht Club difensore doveva competere con lo sfidante con una sola imbarcazione.

Le nuove regole stabilivano, però, che l’imbarcazione sfidante doveva essere interamente costruita nel paese che rappresentava e che doveva raggiungere, navigando, il luogo della regata; tale regola antisportiva che, in ogni caso, poneva in condizioni d’inferiorità l’imbarcazione sfidante, fu abolita solo nel 1956.

Dal 1899 al 1930 la sfida fu portata da Sir Thomas Lipton (il re del tè) che fece costruire in successione cinque imbarcazioni, tutte battezzate Shamrock, e tutte regolarmente sconfitte dai difensori americani.

Dal 1930 fu introdotta una nuova modifica al regolamento e non fu più possibile gareggiare con imbarcazioni di tipo libero; venne, infatti, scelta la classe "J" e fu stabilito che la Coppa sarebbe stata vinta al meglio di sette regate.

Il primo sfidante con le nuove regole fu ancora Sir Thomas Lipton, con lo Shamrock V, che però fu nuovamente sconfitto.

Nel 1934 e nel 1937 ebbero luogo le sfide lanciate dall’industriale aeronautico inglese Thomas Sopwith con due barche di nome Endeavour I ed Endeavour II e l’americano Vanderbilt con Rainbow e Ranger, entrambe nettamente vincitrici.

In occasione della sfida del 1937, vi fu un’ulteriore modifica del regolamento, in base alla quale, dal giorno della sfida al giorno della regata dovevano trascorrere almeno dieci mesi ed, inoltre: lo sfidante era obbligato a descrivere le caratteristiche della propria nave, mentre il difensore poteva mantenere segrete quelle della propria, fino al momento della partenza.

Questa clausola, per la sua antisportività, fu successivamente eliminata, come venne anche eliminata la clausola in base alla quale non poteva essere accettata una sfida fino alla conclusione della sfida precedente.

Con le regole attuali, infatti, gli contendenti debbono sfidarsi tra loro per stabilire chi incontrerà il difensore della Coppa.

Dopo gli eventi bellici, le regate ripresero alla metà degli anni ’50 con nuove barche, i dodici metri stazza internazionale che, in realtà erano lunghe più di venti metri.

Nel 1958, con una nuova modifica al regolamento, fu stabilito che, non solo la costruzione, ma anche la progettazione e le prove di collaudo dovevano avvenire nel Paese sfidante.

Nel 1962 per la prima volta partecipò l’Australia, ma senza maggior fortuna rispetto ai predecessori: fu anch’essa sconfitta.

Dal 1970 al 1980, la sfida fu portata per tre volte dal barone francese Marcel Bich con tre barche diverse, tutte chiamate France; nell’ultimo tentativo volle lui stesso reggere il timone della barca, ma si perse nelle nebbie di Newport e fu distanziato dal suo avversario di molti minuti.

Dopo 132 anni di continue vittorie, nel 1983, l’imbarcazione australiana Australia II di Alan Bond riuscì per la prima volta a strappare il trofeo agli americani. In quell’anno, partecipò alla sfida anche una barca italiana: Azzurra, dello Yacht Club Costa Smeralda.

Nel 1987, gli americani riconquistarono il trofeo. Gli italiani parteciparono con scarsi risultati con Azzurra e con Italia dello Yacht Club italiano di Genova.

Nel 1992, la sfida fu portata dalla barca italiana Moro di Venezia di Raul Gardini che arrivò in finale ma fu sconfitta dalla barca americana America III.

Nel 1995 gli americani perdettero nuovamente il trofeo appena riconquistato, in conseguenza della sconfitta subita per opera della barca neozelandese Black Magic.

Nel 2000 la spuntarono nuovamente i neozelandesi che riuscirono a respingere la sfida portata dall’italiana Luna rossa dello Yacht Club Punta Ala.

Nel 2003 fu la Svizzera a vincere con Alinghi; l’Italia aveva partecipato con Luna Rossa e Mascalzone Latino del Reale Yacht Club Canottieri Savoia.

Sandro Bianchi