LA COPPA "AMERICA"
È una coppa d’argento del peso di circa quattro
chilogrammi e dell’altezza di 63 centimetri e rappresenta il più ambito
trofeo velico del mondo che verrà, per la trentaduesima volta, posto in
palio nella edizione del 2007 a Valencia, in Spagna.
Fu la conseguenza della diffusione dello yachting tra
i grandi industriali americani per i quali rappresentava la
testimonianza della propria condizione sociale e che, con l’affermarsi
di questa nuova moda, vollero contrapporsi all’orgoglio marittimo e
imperiale dell’Inghilterra vittoriana.
Si deve alla Coppa America e al suo prestigio nello
sport velico, buona parte del progresso tecnico delle imbarcazioni a
vela.
E’ controverso se furono gli americani, all’atto
della fondazione del New York Yacht Club, nel 1844, ad accettare la
sfida lanciata dagli inglesi di misurarsi sportivamente con le proprie
barche in occasione della Great Exhibition di Londra nel 1851 oppure se
furono proprio loro a lanciare la sfida agli inglesi.
In ogni caso, gli americani, per l’occasione,
costruirono la goletta America lunga 31 metri e in grado di
spiegare al vento una velatura di circa 490 mq di vele.
La Regina Vittoria, in quell’occasione, aveva messo
in palio la Coppa delle cento ghinee, realizzata dal suo
gioielliere Garrard, per una regata intorno all’isola di Wight, con
partenza e arrivo a Cowens.
Il 22 agosto 1851 si svolse la regata tra quindici
imbarcazioni, golette e cutters, di stazza compresa tra le 300 e le 400
tonnellate: quattordici britannici contro la goletta americana sfidante.
America sbaragliò gli avversari e vinse con oltre
sei miglia di distacco. Fu un duro colpo per il prestigio e l’orgoglio
della marineria britannica.
La coppa vinta fu donata al New York Yacht Club che
la denominò America’s Cup in onore della goletta vincitrice.
Il New York Yacht Club decise di rimettere in palio
la coppa come premio per qualsiasi imbarcazione non americana, tra le 30
e le 300 tonnellate di stazza, che fosse riuscita a battere il difensore
americano.
La sfida fu raccolta nel 1870 dal finanziere
londinese Ashbury con il Cambria, un Ketch di 30 metri:
ovviamente, come America aveva gareggiato contro quattordici
barche inglesi, anche lo sfidante inglese fu costretto a gareggiare
contro un’autentica flottiglia di barche americane e finì con il
classificarsi undicesimo; il finanziere londinese ritentò l’anno
successivo con un’altra imbarcazione, il Livonia, ma fu
nuovamente sconfitto.
Le imbarcazioni che gareggiavano in quel periodo
nella Coppa America, erano enormi: avevano una lunghezza di oltre 40
metri, un equipaggio composto di una cinquantina d’uomini e una velatura
di circa 1600 metri quadri.
Nel 1876 la sfida fu lanciata dai canadesi e, in
successione, ancora per tre volte dagli inglesi, ma sempre con esito
negativo: le regate furono sempre vinte dagli americani e la coppa
rimase esposta nelle bacheche del New York Yacht Club.
Ci si era però resi conto che il regolamento non era
un esempio di sportività, dato che non poneva limiti al numero
d’imbarcazioni chiamate alla difesa della coppa, e fu così che nel 1881,
il New York Yacht Club acconsentì a modificare il regolamento di gara;
in quella occasione, fu stabilito che lo Yacht Club difensore doveva
competere con lo sfidante con una sola imbarcazione.
Le nuove regole stabilivano, però, che l’imbarcazione
sfidante doveva essere interamente costruita nel paese che rappresentava
e che doveva raggiungere, navigando, il luogo della regata; tale regola
antisportiva che, in ogni caso, poneva in condizioni d’inferiorità
l’imbarcazione sfidante, fu abolita solo nel 1956.
Dal 1899 al 1930 la sfida fu portata da Sir Thomas
Lipton (il re del tè) che fece costruire in successione cinque
imbarcazioni, tutte battezzate Shamrock, e tutte regolarmente
sconfitte dai difensori americani.
Dal 1930 fu introdotta una nuova modifica al
regolamento e non fu più possibile gareggiare con imbarcazioni di tipo
libero; venne, infatti, scelta la classe "J" e fu stabilito che la Coppa
sarebbe stata vinta al meglio di sette regate.
Il primo sfidante con le nuove regole fu ancora Sir
Thomas Lipton, con lo Shamrock V, che però fu nuovamente
sconfitto.
Nel 1934 e nel 1937 ebbero luogo le sfide lanciate
dall’industriale aeronautico inglese Thomas Sopwith con due barche di
nome Endeavour I ed Endeavour II e l’americano Vanderbilt
con Rainbow e Ranger, entrambe nettamente vincitrici.
In occasione della sfida del 1937, vi fu un’ulteriore
modifica del regolamento, in base alla quale, dal giorno della sfida al
giorno della regata dovevano trascorrere almeno dieci mesi ed, inoltre:
lo sfidante era obbligato a descrivere le caratteristiche della propria
nave, mentre il difensore poteva mantenere segrete quelle della propria,
fino al momento della partenza.
Questa clausola, per la sua antisportività, fu
successivamente eliminata, come venne anche eliminata la clausola in
base alla quale non poteva essere accettata una sfida fino alla
conclusione della sfida precedente.
Con le regole attuali, infatti, gli contendenti
debbono sfidarsi tra loro per stabilire chi incontrerà il difensore
della Coppa.
Dopo gli eventi bellici, le regate ripresero alla
metà degli anni ’50 con nuove barche, i dodici metri stazza
internazionale che, in realtà erano lunghe più di venti metri.
Nel 1958, con una nuova modifica al regolamento, fu
stabilito che, non solo la costruzione, ma anche la progettazione e le
prove di collaudo dovevano avvenire nel Paese sfidante.
Nel 1962 per la prima volta partecipò l’Australia, ma
senza maggior fortuna rispetto ai predecessori: fu anch’essa sconfitta.
Dal 1970 al 1980, la sfida fu portata per tre volte
dal barone francese Marcel Bich con tre barche diverse, tutte chiamate
France; nell’ultimo tentativo volle lui stesso reggere il timone
della barca, ma si perse nelle nebbie di Newport e fu distanziato dal
suo avversario di molti minuti.
Dopo 132 anni di continue vittorie, nel 1983,
l’imbarcazione australiana Australia II di Alan Bond riuscì per
la prima volta a strappare il trofeo agli americani. In quell’anno,
partecipò alla sfida anche una barca italiana: Azzurra, dello
Yacht Club Costa Smeralda.
Nel 1987, gli americani riconquistarono il trofeo.
Gli italiani parteciparono con scarsi risultati con Azzurra e con
Italia dello Yacht Club italiano di Genova.
Nel 1992, la sfida fu portata dalla barca italiana
Moro di Venezia di Raul Gardini che arrivò in finale ma fu sconfitta
dalla barca americana America III.
Nel 1995 gli americani perdettero nuovamente il
trofeo appena riconquistato, in conseguenza della sconfitta subita per
opera della barca neozelandese Black Magic.
Nel 2000 la spuntarono nuovamente i neozelandesi che
riuscirono a respingere la sfida portata dall’italiana Luna rossa
dello Yacht Club Punta Ala.
Nel 2003 fu la Svizzera a vincere con Alinghi;
l’Italia aveva partecipato con Luna Rossa e Mascalzone
Latino del Reale Yacht Club Canottieri Savoia.
Sandro Bianchi
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