KAYAK
Il kayak come tipologia di barca va
distinto dalla canoa, cui viene genericamente assimilato
grazie alla presenza di alcuni elementi condivisi e somiglianti.
Esistono kayak da mare e da fiume, anch’essi
accomunati da caratteristiche ricorrenti in entrambe le varianti: in
questo caso si tratta dei ponti di prua e poppa chiusi, in mezzo ai quali
si trova il cosiddetto "pozzetto", ossia l’alloggiamento del canoista, che
si presenta come uno degli elementi più particolari del kayak, in quanto
permette un adattamento il più possibile vicino alle misure
antropometriche di chi lo utilizza, facendo dello scafo stesso un abito e
un prolungamento fisico, più che un corpo estraneo rispetto al canoista.
Questa ricerca di ergonomicità, di comodità e di
manovrabilità ottimale trova del resto la sua spiegazione nelle origini
antichissime di questo mezzo, che affondano le radici nelle usanze delle
popolazioni delle regioni artiche e subartiche.
In quell’ambiente climaticamente ostile il kayak
veniva utilizzato come mezzo da caccia e da trasporto, la cui velocità e
silenziosità di scivolata in acqua rappresentavano delle caratteristiche
ottimali per le esigenze cui doveva far fronte: non va sottovalutato
inoltre un altro importantissimo elemento, ossia la possibilità per il
canoista di recuperare la posizione normale dopo un ribaltamento senza la
necessità di uscire completamente dal pozzetto, evitando quindi il
contatto con l’acqua e con la sua temperatura bassissima.
Originariamente i kayak erano costruiti con i
materiali che le popolazioni nordiche avevano a disposizione, ossia legno
(o fanoni) per l’intelaiatura interna, pelli animali per il rivestimento
esterno, tenute insieme da tendini per cuciture e legature.
Le misure normali di un kayak fanno in modo che
l’imbarcazione resti il più possibile neutra rispetto al vento ed
oscillano per quanto riguarda la lunghezza dello scafo dai 4.5 metri fino
a 6 metri ed oltre, mentre per la larghezza si va dai 50 ai 60 centimetri.
La parte anteriore dello scafo (chiglia) può essere
più o meno pronunciata.
Ad oggi i kayak sono provvisti di paratie stagne e
in particolare nella variante del kayak di mare si nota l’aggiunta delle
pompe di sentina ed la presenza delle cime sul ponte.
Sono da consigliare inoltre degli accessori utili al
canoista per un’ottimale "navigazione" e che permettono di minimizzare
inconvenienti e rischi: degli elastici per fissare sul ponte
oggetti che si trovano all’esterno dei gavoni, una bussola e una
pagaia di riserva.
Abbiamo citato la pagaia come uno
degli elementi indispensabili che si affiancano alla storia del kayak e al
suo utilizzo.
Ne vanno distinte ad oggi varie tipologie: esistono
esemplari con una sola pala, con due, differenti in base alla lunghezza
(dai 2 ai 2.5 metri e oltre), alla forma delle pale, alla presenza o meno
di rinforzi lungo le estremità o lungo i bordi e così via.
Un’annotazione interessante riguarda la struttura
delle antiche pagaie, che avevano pale strette e non incrociate, al fine
di risultare più silenziose durante la caccia e meno stancanti per il
cacciatore.